Roma

LA POLEMICA

Castelli: "I romani arretrati culturalmente
per questo non vogliono pagare i pedaggi"

E' bufera per le parole del viceministro alle Infrastrutture. Unanime condanna dei rappresentanti di Comune, Regione e Provincia. Zingaretti: "Uno come lui potrebbe fare al massimo l'attacchino e invece è al governo". Alemanno: "E' lui senza cultura". Polverini: "Si scusi con la città". Le reazioni del Pd e dell'Idv

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"I romani non vogliono pagare i pedaggi perché sono arretrati culturalmente, perché pensano che lo Stato debba pensare a tutto". Parole del viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli della Lega Nord, intervenendo a "La Zanzara" su Radio 24. Poco prima Castelli aveva confermato la volontà del governo di andare avanti con il pedaggiamento del Gra e dell'autostrada Roma-Fiumicino, nonostante l'impegno contrario preso dal parlamento martedì. 

E immediatamente scoppia la polemica. Attacca il sindaco Alemanno: "Siamo veramente stanchi di offese gratuite sparate a casa ogni giorno, che siano i pedaggi o i ministeri". E così commenta l'uscita di Castelli: "Chi dice sciocchezze di questo genere non ha nessuna cultura e nessuna capacità di governo". Mentre la governatrice del Lazio Renata Polverini intima a Castelli di scusarsi con i romani, aggiungendo che "i pedaggi servono, com'è noto, solo a ripianare i debiti".

Durissimo anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: "Il viceministro Castelli non l'hanno voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opionioni contano poco perché rappresenta un'oligarchia minoritaria e invidiosa. Un tipo del genere in qualsiasi paese del mondo potrebbe a malapena fare l'attacchino; qui, grazie alla destra, fa parte del governo".

Anche le opposizioni attaccano il viceministro. "Dalla Lega l'ennesimo ignobile insulto ai cittadini della capitale" dice il protavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando, "Ora speriamo che Alemanno e Polverini passino dalle parole ai fattie non subiscano anche questo ennesimo schiaffo alla città".

Il segretario del Pd romano, Marco Miccoli, chiede l'intervento del presidente Napolitano per "fermare la deriva di insulti da esponenti di governo" leghisti contro roma e i suoi cittadini. "Le vergognose parole di Castelli sull'arretratezza culturale dei romani - ha detto Miccoli- sono inqualificabili. Siamo stanchi di queste offese a ripetizione del governo Berlusconi nei confronti di roma e dei cittadini romani".

In serata arriva la replica dello stesso Castelli che, attribuendo alla sintesi delle agenzie di stampa una interpretazione errata delle sue parole, dice: "Non ho mai offeso i cittadini romani, dei quali ho il massimo rispetto. Parlavo della politica romana relativa alle infrastrutture e non certo della cittadinanza".