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Thailandia, ecco il supervisto per i pensionati. Dalla Malesia al Belize, è caccia ai lavoratori a riposo

Il governo di Bangkok ha approvato un provvedimento che allunga a dieci anni il permesso di soggiorno per gli stranieri over 50. È solo l’ultima mossa di un risiko fra tasse e privilegi che passa dalle Filippine a Panama
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La battaglia è serrata. Quale? Quella per accaparrarsi i pensionati, meglio se dei Paesi occidentali. Non solo in termini di benefici economici e fiscali, che pure sono sostanziosi e fondamentali in termini di magnetismo, ma anche rispetto alla semplificazione nell’ottenimento dei visti di lunga durata. La notizia è che la Thailandia è appena passata all’attacco estendendo il suo permesso per gli stranieri sopra i 50 anni a dieci anni (per la precisione cinque rinnovabili per altri cinque), nell’ottica di promuovere il turismo legato al benessere e alla salute. Un salto importante, visto che prima il periodo si fermava a un anno.
 
Secondo Col Apisit Chaiyanuwat, sottosegretario di Stato, il visto prevede solo che i beneficiari si presentino alla Polizia ogni tre mesi. Ci sono tuttavia anche alcuni altri parametri da soddisfare: gli stranieri che potranno ottenerlo dovranno dimostrare di disporre di un introito mensile di circa 2.657 euro o di un deposito in banca di almeno 80mila euro, da mantenere per almeno un anno dopo il timbro. Necessaria anche un’assicurazione sanitaria di almeno un migliaio di euro annui per cure ambulatoriali e altrettanti per ricoveri ospedalieri.
  La mossa, pensata appunto per spingere il mercato del turismo legato ai pensionati specialmente da Australia, Canada, Cina, Inghilterra ma anche Italia, Giappone, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi, Taiwan e Stati Uniti, si collega ad altri provvedimenti simili presi dai Paesi limitrofi. In Malesia, per esempio, esiste un visto libero proprio dedicato a chi percepisce una pensione, con alcune possibilità in termini di proprietà private (come in Thailandia, dove non si possono acquistare però le terre, solo gli appartamenti). La Cambogia, invece, sta pensando a un simile provvedimento che potrebbe consentire il soggiorno per uno, cinque o dieci anni.
 
Numerosi altri Paesi nel mondo vantano già da tempo programmi destinati ai pensionati da ogni parte del ricco Occidente ma anche dai territori più floridi del Sudest asiatico. È il caso della Colombia, che prevede proprio una speciale forma di residenza per questa categoria di persone. D’altronde, considerando solo l’Italia, sono quasi 500mila i pensionati che hanno deciso di vivere stabilmente all'estero, lì hanno la residenza e che prendono la pensione dell’Inps o da altri enti previdenziali. Spesso, oltre al visto, la scelta è legata a fattori fiscali: il Portogallo prevede per esempio 10 anni di esenzione per il “residente non abituale” che trascorra almeno 183 giorni nel Paese. Chi si trasferisce a Porto o Lisbona incassa cioè la pensione al lordo. Se la passano bene anche quelli che hanno scelto le Canarie, con circa il 15% in più di netto sul trattamento.
 
Tornando ai visti, anche le Filippine ci hanno puntato molto, tanto da fondare uno specifico dipartimento, il Philippine Retirement Authority. Fra l’altro è sufficiente avere 35 anni e non 50, come in Thailandia (anche se ci sono alcune limitazioni, fra cui un deposito di 75mila dollari che scende a 50mila per alcune eccezioni, come gli ex militari). Ancora, con un altro salto internazionale, spunta Panama che offre il suo “programma pensionado”, un visto sostanzialmente perenne a cui si accede senza limiti minimi di età e dimostrando di disporre di una pensione di almeno 860 euro al mese o mille per una coppia, depositata automaticamente in una banca locale. Oltre a varie esenzioni fiscali sono anche previsti molti sconti, come il 50% sulla cultura e il 30% sui mezzi pubblici.
 
Insomma, la sfida è a tutto campo. Partecipano anche molti altri Paesi dell’America Latina fra cui il Costa Rica, col quale – grazie al programma pensionati – si può richiedere la residenza temporanea anche per coniuge o figli fino a 25 o invalidi dimostrando una pensione di mille dollari al mese. O ancora il Messico, l’Ecuador (bastano 800 dollari mensili), il Belize (che sfodera il suo Qualified Retired Person Program: minimo 45 anni e duemila dollari al mese), il Guatemala: se la soglia minima per accedere al programma è di 1.098 euro, sono previste diverse agevolazioni come la detassazione totale delle eredità e anche un contributo di Stato per funerali o rientro della salma in madrepatria.