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Referendum Svizzera: via il nucleare ma dal 2050

"Una trappola che costerà agli svizzeri almeno 3000 euro l'anno in più a famiglia", ha subito denunciato l'Unione democratica di Centro, principale forza politica elvetica

Ambiente, Economia, Energia
Referendum Svizzera: via il nucleare ma dal 2050
(Teleborsa) - Il 58,1% degli svizzeri ha deciso: stop al nucleare, ma con gradualità, che comunque continuerà fino al 2050. Il referendum approva quindi il piano graduale di dismissione delle quattro centrali atomiche con 5 reattori operativi che alimentano il Paese, sostituendo a mano a mano l'energia prodotta dal nucleare con il crescente sviluppo delle "rinnovabili" e con il taglio di quasi la metà dei consumi energetici. Le 4 centrali nucleari sono a Beznau, Mühleberg, Gösgen e Leibstad. Alle urne, tuttavia, si è recato solo il 42,3% dei cittadini. In ogni caso non una decisione "affrettata", presa sull'onda dell'emotività.

L'idea del "basta col nucleare" aveva cominciato a farsi largo negli animi degli svizzeri all'indomani dell'incidente del marzo 2011 alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone. All'inizio, il Ministro dell'Ambiente della Confederazione elvetica, Doris Leuthard, intendeva chiudere le 4 centrali svizzere entro il 2029. Poi, anche per la mancanza di un concreto piano per la sostituzione dell'energia prodotta, il termine è stato spostato di vent'anni, decidendo le diverse tappe della conversione. Fissando al tempo stesso in 11400 gigawatts la produzione delle cosiddette energie verdi, in primo luogo l'eolico e il solare, riducendo contemporaneamente del 48% i consumi della popolazione, con anche con il completo rinnovo del parco automobilistico.

Così, accettando la proposta del governo di spostare al 2050 la chiusura delle 4 centrali nucleari, vale a dire al termine della loro "vita operativa", prima che ci fosse la necessità di costosi interventi di manutenzione e di adeguamento per la sicurezza, gli svizzeri sono andati al voto con la vittoria dei favorevoli all'approvazione. Di stretta misura, se si considera la bassa affluenza alle urne.

"Una trappola che costerà cara agli svizzeri almeno 3000 euro l'anno in più a famiglia - ha subito denunciato l'Unione democratica di Centro, principale forza politica elvetica, la stessa che ha lanciato il referendum, aspettandosi un una risposta diversa.

In Svizzera, a partire dal 1979, si sono tenuti numerosi referendum sulla proposta di abbandonare l'energia nucleare, ma la proposta era sempre stata rifiutata. Gli ultimi, 2 in contemporanea, si tennero il 18 maggio 2003: "Elettricità senza nucleare", che chiedeva una decisione sull'abbandono dell'energia nucleare, e "Moratoria più", per un'estensione temporale della moratoria alla costruzione di nuovi impianti. Entrambi furono bocciati
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