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FIM- CISL PMT: "Comprendiamo la rabbia e la delusione dei lavoratori ma andiamo avanti

08/03/2017 18:01
 
Comprendiamo la rabbia e la delusione dei lavoratori: non pensavamo che l’incontro di ieri al Ministero fosse l’ultimo, quello decisivo. Lo speravamo, questo sì.
Chi ha creato l’aspettativa dell’incontro ultimativo o della negazione degli ammortizzatori  deve assumersi le responsabilità delle proprie azioni.
Noi vogliamo continuare a mantenere un clima in cui si lavori per una soluzione positiva sugli ammortizzatori sociali, l’esatto opposto di chi vuole con le proprie azioni e parole creare tensioni  inutili e controproducenti.
 
L’attesa, che certo crea tensioni comprensibili,  è però la conseguenza del fatto che il 31 gennaio abbiamo ritenuto che non fosse tollerabile una normativa che permette di sospendere i lavoratori senza retribuzione e senza cassa integrazione. 
Dal 31 gennaio, quindi, abbiamo  (insieme e condividendo sempre con i lavoratori) iniziato a fare pressioni affinché si desse una risposta positiva in termini di ammortizzatori sociali ai lavoratori e alle loro famiglie: il presidio, la manifestazione del 18 febbraio, il contributo dei parlamentari locali, del Vescovo, della chiesa valdese. 
 
Tutto questo ci ha portato ad avere, nella giornata di ieri, l’impegno da parte del Direttore Generale del Settore Ammortizzatori Sociali del Ministero, a “trovare” una soluzione (e non solo “cercare”), come infatti risulta anche dal comunicato dell’Assessore al Lavoro Pentenero, presente e parte attiva nell’incontro di ieri. 
 
Spiace invece constatare come qualcuno abbia sostenuto che ieri siano stati negati gli ammortizzatori sociali ai lavoratori della PMT: ieri qualcuno al Ministero ha pronunciato queste parole? Chi?
Le uniche frasi dette dal Direttore Generale sono state nel senso che si sarebbe trovata una soluzione col Ministero.
 
Nessuno ha mai detto che la scelta di cambiare le cose fosse una strada facile: la Legge non prevede Ammortizzatori in un caso come questo (e per saperlo non c’era bisogno di conferme da parte di nessuno, né ieri, né un mese fa, né oggi) e, insieme ai lavoratori, abbiamo cercato di cambiare le cose. 
 
Siamo arrivati fino al Ministero del Lavoro; lì è stato preso un impegno. Sono solo parole? Lo vedremo nei prossimi giorni ma è davvero intollerabile che si dicano e scrivano cose che sono il contrario della verità. Non è onesto nei confronti dei lavoratori, non aiuta ad arrivare all’obiettivo che ci si è prefissati, anzi ci allontana di più.
Se l’atteggiamento di tutti fosse stato disfattista, “tanto non c’è niente da fare perché la Legge è così”, anziché passare più di un mese a cercare ogni strada possibile, avremmo gettato la spugna il 1° febbraio: ci saremmo limitati anche noi a denunciare il fatto che la Legge non andasse bene e a criticare il Governo, ma lasciando i lavoratori soli e, comunque,” sospesi”. 
 
Non è la nostra strada: se non otterremo nulla non si potrà mai dire  che non ci abbiamo provato, con tutte le nostre forze. Questo è il compito del Sindacato.
 
 
Cristina Maccari        Bruno Bonetto
FIM-CISL Pinerolo RSU FIM CISL PMT

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