L’intervista

«In carcere ho ritrovato mio figlio»: mamma coratina tra le 50 donne del 2017 scelte dal Corriere

Marianna Lotito
Marianna Lotito
Daniela e suo figlio
Una nuova pagina di speranza. ​Daniela Manzitti: «questo è stato un Natale di rinascita. Michael a maggio diventerà papà ed ha una grande voglia di vivere un'altra vita. Speriamo Don Mazzi si faccia sentire presto»
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C’è una mamma coratina tra le 50 donne del 2017 scelte dal «Corriere della Sera». Daniela Manzitti – la donna che ha fatto arrestare suo figlio per dargli una seconda possibilità – è finita tra «pioniere, creative, influencer, rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste». Insieme a Laura Boldrini, Emma Bonino e tante altre.

Ieri pomeriggio l’abbiamo raggiunta telefonicamente per dirle di questa notizia: «una cosa del tuo inaspettata – ha commentato – nata da un gesto che per me è stato tanto doloroso quanto giusto, fatto con il cuore, sostenuto dalla forza dell’amore per mio figlio».

A raccontare la storia di Daniela sulle pagine del giornale di via Solferino è stata la giornalista Enrica Serra. «Sento di ringraziarla – ci dice Daniela – per la delicatezza con cui ha scritto di me e di mio figlio. E prima ancora la mia gratitudine va a Giuseppe Cantatore per CoratoLive.it: per primo ha accolto e pubblicato le mie parole. Approfitto di questo spazio anche per citare con grande riconoscenza Maria Luisa Tarricone, l’avvocato che da cinque anni assiste mio figlio».

Ma «il più bel regalo di Natale» è un altro
Sebbene fossimo a conoscenza della difficoltà del momento, non abbiamo rinunciato a fare a Daniela i nostri auguri di Natale. La risposta è stata sorprendente: «ho ricevuto il più bel regalo del mondo».

«Domenica 17 – racconta la mamma coraggio – mio figlio mi ha accettata a colloquio. È stato freddissimo, forse anche perché avevamo tutti gli occhi puntati addosso. L’ultima volta che ci eravamo visti aveva detto che mi avrebbe odiata a vita. Lo conosco e temevo che sarebbe stato davvero così. Si è limitato solo al saluto: dopo 15 minuti di silenzio mi sono alzata e sono andata via. Non volevo fargli vedere che piangevo».

La notte successiva «è stata terribile» aggiunge Daniela. «Non avevo mai visto mio figlio così e la preoccupazione per lui non faceva che crescere. Non è la sua prima esperienza in carcere ma non lo avevo mai visto come quel giorno».

Il lunedì seguente, mentre Daniela pranzava, il telefono di casa ha iniziato a squillare: «mi sono spaventata, perché sul fisso in genere arrivano solo le chiamata dal carcere. Ho temuto che fosse accaduto qualcosa a Michael». Dall’altra parte della cornetta, invece, c’era proprio lui: «mamma scusami per ieri, mi devi perdonare. Appena puoi vieni a colloquio, ti aspetto, ti voglio vedere».

«In quella telefonata ho ritrovato mio figlio – commenta commossa Daniela – lui parla poco ma punta dritto all’obiettivo. Gli dissi di non preoccuparsi e il giovedì sono tornata in carcere. Ci siamo abbracciati forte: è stata una rinascita. Il regalo più bello che io abbia mai ricevuto».

Il sacrificio di Daniela sta avendo i risultati sperati: «mio figlio vuole accettare l’aiuto di Don Mazzi. Vuole ricominciare, ha bisogno di stare tra persone che abbiano fatto un percorso educativo, di rinascita. A maggio diventerà anche papà. Speriamo che il sacerdote che è riuscito a salvare la vita a tanti si faccia sentire presto.

Io continuerò a lottare per lui, da questa storia nascerà un libro. La sua nuova vita deve poter essere un esempio di riscatto per tanti altri».

giovedì 28 Dicembre 2017

(modifica il 22 Luglio 2022, 22:08)

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Ferrara Cataldo
Ferrara Cataldo
6 anni fa

Tantissimi auguri Daniela è che Michael ritorni ad essere quella persona che era, cioè una brava persona

rosanna procacci
rosanna procacci
6 anni fa

L'Amore vice sempre: in un mondo così pieno di cattiveria abbiamo tutti bisogno di storie d'amore! Grazie per aver fatto conoscere questa meravigliosa storia di amore materno che sta avendo il suo giusto “lieto fine”!!! Auguri di cuore!

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Non c'è amore o sacrificio che tengano, se alle spalle della persona da aiutare non c'è un lavoro o la volontà di svolgere un “qualunque” lavoro, purché onesto. Come già in precedenza ho notato, non appare la figura paterna: alla Natura spietata e calcolatrice non occorre che, dietro l'atto del concepimento, ci siano coscienza, responsabilità o presenza maschili. Comunque, proprio in casi come questi, il ruolo della madre, al di fuori della facile retorica, è ancor più degno di considerazione, di rispetto, di ammirazione.

Luisa bucci
Luisa bucci
6 anni fa

Errori ne commettiamo tutti,…chi grandi ,chi piccoli..
..alla fine l'importante è capire dove si è sbagliato e non perseverare !
Un figlio è la vita x una madre..e senza quel figlio ella non vivrebbe più
..grande mamma ti auguro ogni bene x il nuovo anno che verrà..e sono sicura che tuo figli già ti ama più di prima..un abbraccio

Maria Strippoli
Maria Strippoli
6 anni fa

Brava mamma coraggio!!!

GUIDO DE SANTIS
GUIDO DE SANTIS
6 anni fa

QUESTO E' VERO AMORE!!!