Clima, da oggi entra in vigore l'accordo di Parigi
E' ufficialmente entrato in vigore l'Accordo di Parigi per il contrasto del cambiamento climatico, assunto lo scorso dicembre nel corso della 21esima Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Sono circa 200 i Paesi nei quali entrano in vigore le misure per il taglio delle emissioni dei gas serra.
"L`umanità si ricorderà del 4 novembre 2016 come del giorno in cui i Paesi del mondo hanno fermato la marcia verso una catastrofe climatica che sembrava inevitabile e hanno aperto la strada per un futuro sostenibile". Con queste parole Patricia Espinosa - che ha preso il posto di Christiana Figueres in veste di segretario esecutivo della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico - ha voluto celebrare l`entrata in vigore, dell`Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, risultato dei negoziati "più complessi, completi e sensibili mai intrapresi" nella storia.
Per dare piena attuazione a Cop21 servirà del tempo e una lunga serie di accordi operativi che cominceranno ad essere stilati nel corso della Cop22, la Conferenza Onu sul clima di Marrakech che inizierà lunedì prossimo.
Ad oggi sono 94, dei 192 firmatari, i Paesi che hanno ratificato il patto di Parigi. Un risultato insperato, di gran lunga superiore alle aspettative, che però non allevia la gravità della situazione, denunciata dall'Onu: il mondo è in ritardo nella riduzione delle emissioni di gas serra, se vuole evitare la "tragedia" di un riscaldamento climatico devastante ed irreversibile."Abbiamo fatto in nove mesi ciò che avevan preso otto anni per il protocollo di Kyoto", ha detto la presidente della Cop21 e ministra francese dell'Ambiente, Ségolène Royal, segno della presa di coscienza ad alto livello della necessità di limitare il riscaldamento climatico a 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.
Fra i grandi inquinatori del pianeta sono pochi quelli che mancano all'appello della ratifica: la Russia, che non ha comunicato ancora una data; l'Australia e il Giappone, dove sono stati avviati gli iter di ratifica.
I negoziatori devono ancora trovare l'intesa su diverse disposizioni applicative per rendere operativo l'accordo, come in particolare: la definizione delle regole di trasparenza (la verifica quindi degli impegni di ogni nazione), la presentazione delle strategie nazionali verso il 2050, gli aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo, l'aiuto tecnico per le politiche di sviluppo "pulito" (energie rinnovabili, trasporti e habitat con minore dispendio energetico, nuove pratiche agricole, ecc.).
"L'accordo è senza dubbio un punto di svolta nella storia del comune sforzo umano, dal momento che mette insieme la volontà politica, economica e sociale di governi, città, regioni, cittadini, imprese e investitori per superare la minaccia esistenziale del cambiamento climatico incontrollato", affermano il segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) Patricia Espinosa e il presidente di Cop22 Salaheddine Mezouar in un messaggio congiunto.
Da major oil&gas 1 mld dlr per ridurre emissioni
L'Ogci (Oil and gas climate initiative), organizzazione che raggruppa 10 major dell'Oil&gas tra cui Eni, ha annunciato oggi a Londra che investirà un miliardo di dollari nei prossimi 10 anni per sviluppare e diffondere tecnologie innovative per ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera.