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11/10/2016 06:45:00

Droga, la provincia di Trapani prima in Italia per piantagioni di marijuana

 E' la provincia più "vitata" d'Italia, cioè quella con più superficie coltivata ad uva per abitante d'Italia. Ma non solo, perchè c'è un'altra coltivazione che mette la provincia di Trapani al primo posto in Italia. E' quella della marijuana. Con oltre 26 mila piantine sequestrate dall’inizio dell’anno la provincia di Trapani ha il primato sulla coltivazione di marijuana in Italia.
E’ un business illegale in espansione quella delle piante di marijuana in Italia, l’oro verde che fa ricchi i trafficanti. Un procedimento semplice che arriva nelle piazze di spaccio e che coinvolge diverse fasce d’età.
Un business milionario che aumenta sempre di più, soprattutto in Sicilia, soprattutto in provincia di Trapani.
In Italia nel 2016 sono triplicati i sequestri di piante di marijuana rispetto all’anno precedente. In tutto il 2015 le forze dell’ordine hanno scoperto circa 139 mila piantine di cannabis. Nei primi 9 mesi del 2016 i sequestri effettuati, dal Nord al Sud Italia, sono di 405 mila piante, con un picco a settembre, mese in cui ci cominciano a raccogliere i primi frutti.
Perchè funziona che si piantano i semi ad aprile, e poi a luglio, agosto, si estirpano, per poi far essiccare le piante per una ventina di giorni per poi preparle alla vendita. Ogni grammo di marijuana viene venduta dai 5 ai 10 euro. E da ogni pianta si può ricavare circa mezzo chilo di droga. Il conto è fatto. Nel 2016 sono state 56 mila le piante sequestrate in Sicilia. Di queste quasi la metà solo in provincia di Trapani che secondo i dati del distretto antidroga del Ministero dell’Interno ha il primato italiano.
Negli ultimi mesi in provincia di Trapani c’è stata una escalation di sequestri e operazioni delle forze dell’ordine per contrastare la coltivazione e lo spaccio di cannabis. E i dati possono essere in difetto se si considerano alcune operazioni effettuate tra Marsala e Mazara.
I controlli si sono intensificati soprattutto dopo i fatti della scorsa primavera a Marsala.
Il 31 maggio nelle campagne di Marsala, in zona ventrischi, è stato ucciso il maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, che si trovata in appostamento con un collega nei pressi di una piantagione di marijuana. All’interno di una serra dismessa sono state trovate dei mila piante. Da quel momento sono entrati in azione nel territorio della provincia di Trapani la squadra dei “Cacciatori di Calabria” dei Carabinieri, e sono fioccati i sequestri e gli arresti.
Attorno alla droga, alle piantagioni di marijuana, che sono diventate un business milionario, sono avvenuti delitti e fatti di sangue raccapriccianti. Come l’uccisione di un uomo di nazionalità romena colpito alle spalle e poi bruciato perchè stava rubando della marijuana in una maxi piantagione in zona Ferla, tra Marsala e Petrosino. Per omicidio e soppressione di cadavere sono stati arrestati due fratelli, Signorello, e altri due romeni. Un fatto che ha preceduto solo di qualche giorno quanto accaduto a Mirarchi.
La più grande piantagione di marijuana mai sequestrata a Marsala è stata scoperta però in contrada Cozzaro. L'operazione è stata svolta dalla Polizia di Marsala dopo un anno di indagini, segnalazioni, riscontri. Sono state trovate due colture intensive, in un esteso terreno recintato, per un totale di 15.000 piante, 4,5 tonnellate di marijuana. Il valore della droga sul mercato è di 22 milioni e mezzo di euro.
In questo business i signori della marijuana fanno affidamento sui piccoli agricoltori in crisi che affittano i terreni a poco prezzo. Fanno leva sulla crisi dell’agricoltura. Dove una volta c’erano ortaggi e verdure adesso c’è la marijuana. Dove c’erano i vigneti, le serre, si coltiva l’oro verde.