Cronaca

Trieste, 16enne indagata per la neonata morta dopo l'abbandono

La giovane proviene da una famiglia senza particolari disagi sociali. Il procuratore capo: "Ora bisogna capire se ci sono complicità e istigazioni o responsabilità di maggiori"

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TRIESTE - Una ragazza di 16 anni è indagata per la morte della piccola neonata, trovata ieri in un giardino condominiale e morta in serata all'ospedale Burlo Garofolo di Trieste. La notizia  è stata confermata dalla Questura di Trieste. La ragazzina abiterebbe con la famiglia nello stesso stabile in cui è stato rinvenuta la bimba.

La ragazza è ora a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori che l'ha denunciata, in attesa degli accertamenti sul corpicino della neonata. Gli accertamenti puntano a verificare se la giovane abbia agito da sola, o se qualcuno possa averla aiutata nell'abbandono della piccola.

"Si sta lavorando su due binari - ha chiarito il procuratore capo Carlo Mastelloni che sin dalle prime battute ha seguito passo passo la vicenda -  nel senso che bisogna vedere se ci sono complicità e istigazioni o responsabilità di maggiori. La notizia di reato ci deve ancora arrivare per conoscenza per quanto riguarda degli attenti accertamenti che ha fatto la Squadra Mobile di Trieste che si e' dedicata alla vicenda".

"Adesso - ha spiegato ancora il pubblico ministero - bisogna capire perché la ragazzina ha fatto una cosa del genere e anche perché una famiglia tutto sommato abbastanza acculturata, non abbandonata a se stessa, abbia potuto fare da scenario ad un gesto così disperato di questa ragazzina. Lei - ha sottolineato ancora Mastelloni - è una giovane che lavora e che fa la scuola per cuoca e anche la madre è cuoca. Ripeto sono perplesso di come una cosa del genere sia potuta accadere di questi tempi in una famiglia triestina. Forse poteva succedere in una Sicilia degli anni '40. Veramente sono perplesso e mi addolora anche il fatto che sia potuto avvenire in una città civile come questa".

Il garante per l'Infanzia: "Madri chiedano aiuto". "Il nostro Paese rispetta la volontà della madre di non essere nominata al momento del parto, nella massima riservatezza e senza giudizi colpevolizzanti. Occorre diffondere la consapevolezza che esistono alternative a scelte drammatiche: le ragazze devono avere fiducia, devono chiedere aiuto e accettare aiuto, perché non sono sole". Così Filomena Albano, Garante per l'Infanzia, interviene sulla vicenda della neonata abbandonata in un giardino condominiale a Trieste e poi morta in ospedale.

"Non conosciamo ancora i contorni della tragedia. Sappiamo che ci troviamo di fronte a una storia di sofferenza, quella della neonata nella sua pur breve vita, e quella della giovanissima ragazza che forse non sapeva che è possibile partorire in modo protetto e in anonimato. Anche i più giovani - sottolinea Albano - devono sapere che, anche se non si sentono pronti a diventare genitori, hanno alternative e possono comunque dare alla luce un neonato, che potrà vivere ed essere accolto in una famiglia che desidera crescerlo avendone la responsabilità. L'adozione è una enorme risorsa".