Embolizzazione: la risposta mininvasiva all’aneurisma cerebrale

Embolizzazione: la risposta mininvasiva all’aneurisma cerebrale

Editato da: il 28/02/2023

L’embolizzazione è una procedura di Neuroradiologia Interventistica che attualmente è molto diffusa per il trattamento dell’aneurisma cerebrale. Il Prof. Bartolo, esperto in Neurologia a Pozzilli, descrive in cosa consiste e quali sono i vantaggi di questa tecnica

Che cosa si intende per aneurisma cerebrale?

L’aneurisma cerebrale è una dilatazione focale sacciforme o fusiforme di un’arteria. Essa determina un punto minore di resistenza della parete arteriosa. L’aneurisma può essere congenito o acquisito e dare segno di sé, in caso di rottura, determinando emorragia subaracnoidea o intraparenchimale. Al giorno d’oggi è possibile intervenire sull’aneurisma con l’intervento di embolizzazione, un’alternativa mininvasiva alla chirurgia tradizionale.

Embolizzazione e Neuroradiologia Interventistica

L’embolizzazione fa parte delle procedure di Neuroradiologia Interventistica, metodiche di nuova concezione che, attraverso il sistema circolatorio, permettono di raggiungere le arterie cerebrali in maniera mininvasiva. Nel dettaglio, l’embolizzazione consiste nell’occlusione, dall’interno, dell’aneurisma mediante apposizione all’interno di esso di spirali di platino e/o dispositivi che ricostruiscono la parete del vaso (stent).

In cosa consiste l’intervento di embolizzazione?

Attualmente l’embolizzazione è una pratica diffusa e consiste nell’inserire delle spirali all’interno della sacca aneurismatica, con l’obiettivo di chiuderla senza dover ricorrere all’apertura della teca cranica. L’intervento può essere eseguito con differenti tecniche e modalità e viene eseguito in anestesia totale. I vantaggi di questo intervento rispetto a quello tradizionale sono:

  • Minor aggressività;
  • Alta efficacia;
  • Possibilità di esecuzione subito dopo l’emorragia;
  • Il paziente, in genere, non necessita di trasfusioni di sangue;
  • Non vengono effettuate incisioni cutanee, apertura del cranio o manipolazione del tessuto cerebrale.

Come avviene il decorso post-operatorio?

Una volta terminato l’intervento, il paziente verrà trasferito nel reparto di rianimazione, dove verranno costantemente monitorate le sue funzioni vitali.

In base alle condizioni del soggetto, potranno essergli somministrati farmaci anticoagulanti o vaso dilatatori, inoltre verrà sottoposto a TAC cerebrale che possano fornire informazioni precise sullo stato cerebrale, come ad esempio il riassorbimento del sangue, la presenza di ischemie e idrocefalo. I tempi di degenza cambiano in base al tipo di aneurisma di cui soffriva il paziente e alle sue condizioni dopo l’intervento: se l’aneurisma era integro, ovvero non rotto, la degenza post-operatoria sarà di circa 4-5 giorni, mentre nel caso di un aneurisma che ha causato emorragia cerebrale, la degenza sarà di almeno 3-4 settimane.

Neurologia a Pozzilli