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Con il gruppo "Defend Europe" per provare a capire

Simon Wald è in missione per "Defend Europe".

Il trentenne tedesco alto, biondo, poliglotta, regala uno spettacolo quasi comico mentre, sotto il rovente sole siciliano, scatta fotografie ad una nave ormeggiata cercando di evitare le occhiate sospettose dell'equipaggio.

"Il primo passo in questa missione è ottenere la documentazione e l'osservazione completa delle azioni di quelle ONG", mi dice.

HUFFPOST UK Defend Europe's Simon Wald takes photos of NGO boat in Catania, Sicily
HUFFPOST UK Defend Europe's Simon Wald takes photos of NGO boat in Catania, Sicily 

"Quelle ONG" sono associazioni umanitarie come SOS Méditerranée e Save the Children impegnate nelle operazioni di ricerca e salvataggio al largo della costa libica, la cui missione è salvare le vita dei migranti che attraversano il Mediterraneo.

A bordo dell'imbarcazione nell'obbiettivo di Wald, una nave di una ONG denominata Aquarius e pronta a salpare, tre persone guardano nella nostra direzione: una di loro solleva un walkie talkie.

"Credo stiano chiamando la polizia, meglio andare", dice.

Génération Identitaire.

Wald è un ragazzo affabile ed entusiasta che passa tantissimo tempo a parlare di storia e politica, anche se lo fa in maniera piuttosto selettiva.

Fa parte di Génération Identitaire, movimento che considera lo spostamento esteso ed ininterrotto dei migranti come una minaccia per l'identità degli europei, concezione che è stata descritta come "razzismo malcelato" e niente più, ed ha scatenato l'ira di importanti politici europei.

Verso mezzogiorno il caldo è inarrestabile. Troviamo un po' di ombra, ci sediamo sul cemento del molo e parliamo per circa un'ora.

Wald parla – chiacchiera velocemente in inglese con un forte accento tedesco, più veloce della maggior parte dei madrelingua, e c'è un'analogia che sembra piacergli particolarmente.

Parlando delle sue paure relative al fatto che l'Unione Europea promuove un mix di culture che condurrà ad una "monocultura", paragona l'UE alla miscela di birra, succo di mela, acqua, succo di ciliegia e Prosecco – presi da soli sono gradevoli "ma non ne faresti mai un mix in un grande bicchiere, per poi berlo, perché avrebbe un cattivo sapore".

Poi fa un esperimento mentale simile, utilizzando i colori stavolta.

Wald continua: [le ONG] credono che milioni di migranti possano arrivare in Europa ma il pensiero di sinistra in questo caso ignora totalmente che portando l'Africa intera in Europa, non salverai gli africani ma farai dell'Europa l'ennesimo stato africano in rovina".

La missione "identitaria" per difendere l'Europa.

Wald e un piccolo gruppo di esponenti del movimento identitario, circa 14 persone, si sono assunti l'incarico di mettere fine alla crisi dei migranti, noleggiando una loro imbarcazione, la C-Star, nella speranza di trovare prove di collusione tra le ONG e i trafficanti di esseri umani.

GENERATION IDENTITAIRE/FACEBOOK Members of the group pictured in June.
GENERATION IDENTITAIRE/FACEBOOK Members of the group pictured in June. 

Il piano originale per la C-Star era navigare fino a Catania attraverso il Canale di Suez a fine luglio, imbarcare una rappresentanza di cinque "Identitari" e continuare verso l'area di Ricerca e Soccorso al largo della costa libica, sotto la bandiera di "Defend Euope".

Ma la pressione politica e una serie di contrattempi – comprese, ironicamente, le accuse dei trafficanti – hanno costretto l'equipaggio a deviare verso Cipro per evitare quanti si oppongono alla loro missione.

La nave è stata trattenuta nel porto di Famagosta dopo che almeno 20 cittadini dello Sri-Lanka sono stati ritrovati a bordo e l'equipaggio e il proprietario della nave, Sven Tomas Egerstrom, sono apparsi in tribunale con l'accusa di aver preparato e fatto circolare documenti falsi.

In seguito sono stati rilasciati.

Il movimento anti-estremista Hope not Hate si è dimostrato particolarmente attivo nel monitoraggio del gruppo etichettato come "un gruppo di estrema destra con un programma estremista e anti-islamico", che lavora per "bloccare l'opera umanitaria e mettere a rischio la vita dei rifugiati".

Il complotto globalista.

Imperterrito, l'equipaggio (incluso il leader Martin Sellner) si ostina a dire che la missione finora è stata un successo.

Parlando con HuffPost Uk dalla C-Star, attraccata brevemente a Creta martedì, il graphic designer austriaco di 28 anni ha spiegato: "Per noi è già un grande successo essere a bordo della nave e dirigerci verso l'area di ricerca perché tante persone e lobby potenti hanno cercato d'impedirlo ad ogni costo.

"Vogliamo andare lì e filmare [le operazioni di ricerca e soccorso] e mostrarle da un punto di vista diverso perché le immagini e i video che vediamo sono filtrati e piegati alle tesi delle ONG"

Sellner viene raggiunto dal ventitreenne francese Clement Galant, da Lorenzo Fiato, italiano di 23 anni, e da Robert Timm, tedesco di ventisei.

L'idea di una "lobby potente" schierata contro la C-Star condiziona diverse dichiarazioni del gruppo.

Sellner lo ha spiegato meglio in un video postato sul profilo Twitter di Defend Europe in cui descrive la missione come "il peggior incubo di tutti i sostenitori della sinistra nel mondo, di Soros, delle ONG e dell'intera lobby delle migrazioni".

Con "Soros" si riferisce a George Soros, multimiliardario e diciannovesimo uomo più ricco del mondo che per decenni ha donato somme importanti a sostegno di cause liberali e progressiste.

Agli occhi di molti è il paladino dei diritti umani e degli ideali democratici ma per l'estrema destra rappresenta, nonostante la mancanza di prove concrete, il leader di un complotto globalista "giudaico" per popolare l'Europa di musulmani e prendere il controllo dell'economia globale.

Wald ha anche menzionato il finanziere parlando delle azioni che si potrebbero intraprendere per risanare l'economia degli stati africani, dicendomi: "Non possiamo controllare Soros o Goldman Sachs, queste persone non sono come noi ma quello che possiamo fare è fermare le migrazioni".

A sostegno della missione.

La C-Star è stata finanziata grazie al crowfunding e si è guadagnata un sostegno globale, tra cui spicca quello di due giovani youtuber di destra, la canadese Lauren Southern e l'americana Brittany Pettibone.

Le due sono conosciute negli ambienti della destra alternativa e a maggio Southern ha partecipato a una missione simile di Génération Identitaire: la nave su cui viaggiava ha tentato di bloccare l'Aquarius mentre si avvicinava alla Sicilia.

Ha trasmesso l'evento in diretta e ad un certo punto la sentiamo dire: "Se non saranno i politici a fermare le imbarcazioni, lo faremo noi".

L'attenzione dei media e i vari contrattempi hanno fatto apparire la missione come un circo formato da soggetti più interessanti alle visualizzazioni su Youtbe che a salvare l'Europa.

Per il movimento identitario e per Defend Europe non è per forza un dato negativo perché ha l'effetto di amplificare quello che è un movimento relativamente piccolo. È difficile stabilire il numero esatto dei membri di GI, ma le dimostrazioni hanno attirato solo decine o poche centinaia di esponenti.

Eppure, l'attenzione intorno a Defend Europe e allo scontro ininterrotto tra Southern e i suoi detrattori minaccia davvero di far passare in secondo piano l'obiettivo dichiarato del gruppo.

Cosa ancor più importante, gli sviluppi politici a Roma e altrove tradiscono il fatto che Defend Europe sia un minuscolo dettaglio all'interno di un dramma ben più ampio.

Nessuno nega l'esistenza di una crisi dei migranti di cui l'Italia sta sostenendo il peso maggiore, trasformando il problema in argomento di un infuocato dibattito in vista delle elezioni del prossimo anno, e incoraggiando i movimenti populisti del paese.

Il governo italiano si mostra sempre più allarmato per la presenza di migranti e trafficanti e vuole che gli altri paesi dell'UE condividano questo fardello.

Mercoledì ha autorizzato una missione navale per aiutare la guardia costiera libica a frenare il flusso i migranti.

Il governo italiano si è anche scontrato con le ONG riguardo un nuovo codice di condotta per regolare le missioni di soccorso, culminate questa settimana con la confisca di un'imbarcazione appartenente a Judeng Rettet, esponente di uno degli otto gruppi che non hanno aderito alle nuove norme.

Ambrogio Cartosio, procuratore di Trapani, ha accusato Jugend Rettet di favorire le attività dei trafficanti ma non ha parlato di "un piano coordinato tra le ONG i trafficanti libici", come invece afferma Defend Europe, aggiungendo che si tratterebbe di pura "fantascienza".

Infatti, il gruppo è riuscito a recuperare il tempo perso prima ancora di raggiungere la zona di soccorso e ricerca.

E con gli ultimi tweet cerca di prendersi il merito per la situazione politica in corso, anche se gli eventi sul campo si stanno verificando in maniera del tutto indipendente dal gruppo.

È difficile negare che le ONG involontariamente siano diventate parte della crisi migratoria che si estende da stati come Sudan e Niger fin quasi a tutti i paesi europei, passando per il Mediterraneo.

Global Initiative
Global Initiative 

È anche innegabile che i trafficanti inviino le imbarcazioni dalla costa libica sapendo che le persone a bordo potrebbero essere soccorse da una delle navi ONG, che spesso si trovano ad appena 12 miglia dal punto in cui terminano le acque internazionali.

HUFFPOST UK
HUFFPOST UK 

In loro difesa, le ONG sostengono di essere impegnate in una missione umanitaria per salvare delle vite ma questo, nonostante gli sforzi, non è stato abbastanza per evitare l'annegamento di 2.400 migranti nel Mediterraneo, solo quest'anno.

"I migranti sono dei vigliacchi"

Per Wald, la soluzione alla crisi dei migranti è semplice: "La risposta è facile: questi migranti devono smetterla di scappare dai loro paesi e ricostruire le loro nazioni, ma sono dei vigliacchi

"Scappano, lasciano le loro famiglie, i loro amici, i genitori e i nonni.

"Li hanno abbandonati per una vita migliore in Europa.

Facile a dirsi per un tedesco apparentemente benestante che indossa abiti sportivi di marca e che fa parte di una generazione che non ha mai visto un conflitto simile a quello che spinge questa gente a fuggire sulle coste europee, ma la sua logica viene messa in discussione su diversi piani.

REUTERS
REUTERS 

In primis, se Defend Europe dovesse davvero riuscire a impedire le operazioni delle navi ONG, risponderebbe solo di un terzo dei soccorsi, come segnala l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dal momento che i restanti sono effettuati dalle navi della Marina e della Guardia Costiera, e dalle imbarcazioni mercantili obbligate dalla legge internazionale a soccorrere le navi in difficoltà.

Inoltre, l'idea che i migranti siano "vigliacchi" appare assurda se si pensa a quanto sia pericoloso il viaggio, non solo per i rischi legati alla traversata del Mediterraneo ma anche per la minaccia costante di sequestri, torture e stupri che queste persone affrontano in una Libia senza leggi.

Infatti, a bordo dell'Aquarius HuffPost UK ha assistito al trasferimento di almeno otto corpi da un'altra nave di soccorso, mentre un uomo è stato colpito dalla polizia libica mentre tentava di salire su un gommone: tutto durante un solo giorno in mare.

HuffPost Uk
HuffPost Uk 

A Catania Giorgia Linardi, ex operatrice di Medici Senza Frontiere, mi ha detto: "Quelli che riescono a mettersi in mare rappresentano una ristretta selezione di quanti hanno lasciato la loro casa"

"Alcuni sono bloccati in Libia, mentre altri muoiono lungo la strada – molti durante la traversata del deserto, ad esempio. È uno dei momenti più pericolosi del viaggio".

Gli oppositori di Defend Europe dicono anche che il movimento non riesce a riconoscere la complessa interazione tra povertà, violazioni dei diritti umani, retaggio coloniale, sfruttamento delle risorse naturali (spesso da parte degli occidentali), e la situazione geopolitica che affligge le nazioni africane che spinge la gente a scappare.

Linardi aggiunge: "I migranti sono visti come una merce, non come esseri umani, ed è un business in cui si può entrare facilmente, ricavandoci guadagni cospicui".

Reuters
Reuters 

"Perciò ci sono milizie, gruppi criminali, bande, privati cittadini... chiunque sia potenzialmente coinvolto e, in un posto come la Libia, sì, c'è il governo, ma ci sono anche più di cento tribù e oltre cento milizie quindi è difficile stabilire chi stia facendo cosa".

Pettibone ha accennato a questo in un tweet recente in cui sosteneva che uno scontro diplomatico tra un capo militare libico e il governo italiano fosse "la prova della necessità e dell'importanza" della missione.

Ma resta ancora poco chiaro il ruolo che cinque civili su una piccola imbarcazione di ricerca possano ricoprire nell'ambito di un'impasse internazionale che coinvolge governi, Nazioni Unite e milizie armate libiche.

L'ideologia di Defend Europe.

Analogamente, anche l'idea di Defend Europe su cosa costituisca "l'identità" europea e Africana e sul motivo per cui le due non possano mescolarsi, secondo loro, appare fin troppo approssimativa.

Sellner spiega a HuffPost UK:

"È la combinazione globale tra la nostra storia, le nostre lingue, tra gli europei, e noi crediamo che sia qualcosa di mutevole, dinamico".

Mentre Wald mi ha detto:

"Un ingegnere aerospaziale tedesco non sopravvivrebbe un giorno in Africa a cacciare un leone e, d'altra parte, un africano non potrebbe mai abituarsi all'esistenza delle rotatorie e al traffico di ogni giorno. Non è una questione di uguaglianza in quanto tale, si tratta solo di differenze. Ovviamente lo dico per fare un paragone ironico ma dovete ammetterlo: l'Africa non è famosa per i suoi ingegneri e gli europei non sono famosi perché vivono nel Sahara o per come affrontano la dura vita nel deserto".

In ogni caso, la missione di Defend Europe va avanti. La C-Star, una vecchia nave della Marina finlandese, attualmente si avvicina alla costa tunisina ad una velocità costante di 6,3 nodi.

Ma la realtà di quella che in un primo momento è apparsa come la soleggiata crociera nel Mediterraneo di un mucchio di giovanotti, si è trasformata talvolta in un lungo e precario viaggio in mare aperto.

Non è ben chiaro cosa succederà se dovessero raggiungere la destinazione senza trovare prove della collusione delle ONG, ma le 2754 persone (e più) che hanno donato un totale di 194.000 dollari per la missione si aspettano dei risultati in quella che è diventata la più grande trovata del movimento identitario finora – la pressione si fa sentire.

Il gruppo appare confuso sui risultati che intende raggiungere e fino ad ora non ha parlato di piani per il futuro –entrambi gli esponenti di Defend Europe con cui ho parlato sembravano titubanti all'idea di salpare, figurarsi di pensare al futuro.

Wald mi ha spiegato in una mail di sabato, lo stesso giorno in cui la C-Star ha raggiunto la zona di ricerca e soccorso al largo della costa libica: "Per ora la nostra missione è più estesa e più fortunata di quanto ci saremmo mai aspettati"

Ha anche promesso "un'altra bella sorpresa per le ONG, per i trafficanti e per i media pro-migrazione, nei prossimi giorni"

Nonostante la segretezza e le idee confuse, il gruppo ha una visione definita di cosa potrebbe succedere in caso di fallimento.

Sellner mi spiega: "Nella peggiore delle ipotesi, a un certo punto la nostra democrazia potrebbe uscirne distrutta".

"In futuro l'Europa potrebbe assistere a un voto popolare per la legge della Sharia. Le basi di una democrazia funzionante vengono meno, la gente, la cultura, la comunità e l'immigrazione di massa la stanno distruggendo"

"Credo che a un certo punto questo processo sarà irreversibile e potrebbe distruggere la nostra identità e la nostra democrazia"

Il tedesco Wald è più diretto: "Abbiamo dato il via a questa missione per salvare le nostre famiglie e proteggerle, per preservare l'Europa e impedirle di diventare un inferno multiculturale, un altro continente islamico con guerre civili e Sharia.

"Non vogliamo che l'Europa diventi una seconda Africa"

Opposizione

Alla fine, Wald deve lasciarmi. Ci stringiamo la mano e anche se mi trovo fondamentalmente in disaccordo con quasi tutto ciò che ha detto, è difficile non lasciarsi un po' affascinare da questo tedesco sempre allegro.

Ma non dura a lungo.

Un'ora dopo sono seduto su un piccolo motoscafo a osservare un mucchio di kayak e altre imbarcazioni che simbolicamente bloccano il porto di Catania per protestare contro il presunto imminente arrivo di Defend Europe.

Alcune barche ci sono passate davanti mentre eravamo seduti a parlare sul molo. Wald aveva detto in tono sarcastico: "Oh, guarda quanti sono".

Più tardi, quel giorno, Defend Europe pubblica un video in cui mostra l'arrivo a Cipro ed esplicita l'intenzione di evitare Catania per non imbattersi nelle dimostrazioni.

Wald mi ha mentito spudoratamente – ha detto che la C-Star era ancora diretta a Catania. Per una frazione di secondo mi ferisce che abbia fatto una cosa simile, mentre mi ricordo di noi due che parliamo per più di un'ora seduti sul molo, sotto il sole.

Poi mi viene in mente un'altra cosa che Linardi mi ha detto il giorno prima.

"Difendere l'Europa da cosa? Da un ventiseienne che è stato torturato giorno e notte ed è fortunato a essere vivo, scheletrico, completamente vuoto e... semplicemente fottuto?"

"Se questo è quello da cui devi difenderti... è abbastanza vergognoso".

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su HuffPost Uk ed è stato tradotto dall'inglese da Milena Sanfilippo

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