Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2013 alle ore 10:29.

My24

Forse riusciamo ancora ad evitare di essere stritolati dal mostro che stiamo creando. Mi riferisco all'«Europa». Politici disattenti e tecnici incolti, privi di fantasia, la stanno trasformando in una vera e propria trappola mortale. La colpa evidentemente non è dell'idea di Europa e di chi tenacemente l'ha perseguita; resta una grandissima idea, di fondamentale importanza per i nostri destini.

E sbaglierebbe chi, di fronte agli evidenti (ed evitabili) errori degli uomini, volesse sbrigativamente liquidarla. La questione non riguarda l'esistenza dell'Europa - che è fuori discussione - ma come essa debba essere costruita.

Dove sta la trappola? Sta nell'interpretazione sempre più meccanica – e vorrei dire sostanzialmente sbagliata – che viene fatta dei cosiddetti parametri di Maastricht, relativi ai limiti dell'indebitamento degli Stati membri.
Andiamo alla fonte. Secondo l'articolo 126 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (cito quasi testualmente):
– gli Stati debbono evitare disavanzi pubblici eccessivi;
– la Commissione sorveglia l'evoluzione della situazione di bilancio e del debito pubblico degli Stati membri. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due seguenti criteri:
a) se il rapporto tra disavanzo pubblico e il prodotto interno lordo supera un dato valore di riferimento;
b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo supera un dato valore di riferimento.

Questi valori di riferimento sono i cosiddetti parametri di Maastricht e sono specificati nel protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi, allegato ai Trattati.
– Se uno Stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri menzionati, la Commissione prepara una relazione. Tale relazione tiene conto dell'eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro.
– Il Comitato economico e finanziario formula un parere in merito alla relazione della Commissione.
– Il Consiglio, su proposta della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo.
– Se decide che esiste un disavanzo eccessivo, il Consiglio adotta le raccomandazioni allo Stato membro al fine di far cessare tale situazione entro un determinato periodo.
Seguono poi apposite norme per il caso in cui lo Stato membro non dia seguito alle raccomandazioni di cui sopra. E ancora norme che, a certe condizioni, consentono al Consiglio di adottare disposizioni che sostituiscono il protocollo per i disavanzi eccessivi allegato ai trattati.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi