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27 aprile 2024

Nord-Est

Assalto in gioielleria, conflitto a fuoco, fuga, schianto. Un morto

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Assalto in gioielleria, conflitto a fuoco, fuga, schianto. Un morto

PONTE DI NANTO (VICENZA) - Un rapinatore ha perso la vita ieri sera dopo aver tentato di assalire una gioielleria a Ponte di Nanto, nel basso vicentino. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Vicenza, l' uomo non essendo riuscito ad entrare nel negozio sarebbe fuggito ingaggiando un conflitto a fuoco con un benzinaio armato di fucile che aveva assistito alla scena. Salito su un'auto con 4 complici, è stato trovato morto, ancora con il cappuccio addosso, nella vettura uscita di strada.

 

Sono stati in cinque ieri sera poco dopo le 18.30 a dare l'assalto alla gioielleria Zancan. Secondo quanto è emerso in ambienti investigativi tre criminali hanno preso a mazzate le vetrine del negozio mentre gli altri due facevano da palo a bordo di un'Audi 8 e di una Renault Laguna. Probabilmente uno dei banditi riuscito a entrare nei locali sarebbe rimasto bloccato all'interno provocando la rabbia dei complici. Sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco mentre i malviventi fuggivano verso Noventa Vicentina. Pochi chilometri dopo tuttavia, a Ponte di Nanto, affrontando una curva ad angolo retto la Renault ha finito la propria corsa contro un semaforo schiantandosi quindi su un muretto.

 

I rapinatore trovato privo di vita nell'auto usata per la fuga dopo l'assalto sarebbe stato ucciso da un colpo di arma da fuoco. L'uomo era alla guida di una Renault Laguna familiare uscita di strada affrontando una curva ad angolo retto a poche centinaia di metri dalla gioielleria presa di mira. Non è escluso che l'autista abbia perso il controllo della vettura dopo essere stato colpito dal proiettile. L'uomo è stato trovato dai carabinieri riverso nell'auto, in una pozza di sangue, con il passamontagna ancora indossato e privo di documenti. Ad abbandonarlo alcuni suoi complici che viaggiavano con lui e che dopo l'uscita di strada, rimasti illesi, sono saliti su un'Audi 8 sulla quale si trovavano altri componenti della banda.

 

Gli investigatori mantengono ora uno stretto riserbo sulla vicenda: non sarebbe ancora possibile stabilire se a ferire a morte il malvivente sia stato un colpo di fucile esploso da un benzinaio che si era armato alla vista dei banditi o se l'uomo sia stato ucciso da 'fuoco amico' durante la sparatoria seguita al tentativo di rapina. Le tracce del conflitto a fuoco in ogni caso sono evidenti anche su alcune auto parcheggiate nell'area attorno al negozio.

 

Al momento dell'assalto all'interno della gioielleria Zancan si sarebbe trovata da sola la commessa che alla vista dei criminali con il passamontagna ha bloccato la bussola d'ingresso scatenando il furore degli assalitori che hanno iniziato a colpire le vetrine con pesanti mazze. Immediata sarebbe stata la reazione del benzinaio verso il quale i malviventi fuggendo hanno rivolto il fuoco con armi lunghe, probabilmente kalashnikov e pistole.

 

Quasi due anni fa, il 15 marzo 2013, la stessa gioielleria, una tra le più note del vicentino, era stata oggetto di una rapina messa a segno da 4 banditi con un bottino da un milione di euro. Quella sera era andato in scena un copione che probabilmente i malviventi volevano replicare oggi: un malvivente si era fatto aprire la porta blindata facendo da apripista ai complici che una volta dentro immobilizzarono il titolare e la moglie.

 


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