Reno, un grande italiano

Ieri è morto Reno Bertoia. Per quello che ha fatto in carriera dovrebbe essere ricordato come un grandissimo dello sport italiano. Invece quasi nessuno sa chi è.

reno1Reno se ne è andato a 76 anni, a Windsor, Canada, dove ha vissuto gran parte della sua vita. Ma non era nato lì, era nato, nel 1935, a San Vito al Tagliamento, provincia di Pordenone. La sua famiglia emigrò, e lui crebbe e visse parlando il friulano come prima lingua, in casa. E imparando l’inglese e il baseball. Con un vicino di casa della comunità friulana come modello: Arcado Biasatti detto Hank. Un altro con una storia incredibile e sconosciuta.

Biasatti, nato a Bevano, Udine, nel 1922, ha giocato 6 partite in Nba (in realtà nella BAA che sarebbe diventata Nba) con i Toronto Huskies e poi altre 21 in Mlb con i Philadeplhia A’s. Cioè c’è stato un italiano che ha giocato sia in Nba che in Mlb, ma temo che non lo sappia quasi nessuno. Sono storie di emigrazione straordinarie che forse un giorno potrebbero trovare un capitolo in un libro di Gian Antonio Stella, ma ho paura che non lo troveranno mai sui giornali. La famiglia di Bertoia e quella di Biasatti hanno vissuto nello stesso edificio al 1700 di Hickory Road nella zona est di  Windsor, città a pochi km dal confinecon gli Usa e da Detroit.

Dove Reno Bertoia, come tutti i ragazzini friulani della comunità, aveva Hank come idolo. Solo che lui lo ha superato. Il 22 settembre 1953 ha debuttato in Mlb con i Detroit Tigers. Quel giorno giocavano con i St.Louis Cardinals che avevano sul monte il leggendario Satchel Paige. Reno cominciò con uno strike out.

In tutto Reno Bertoia da San Vito al Tagliamento ha giocato 10 stagioni in Mlb, 8 ai Detroit Tigers, di cui per un lungo periodo è stato presidente dell’associazione ex giocatori. E non credo che una carica così la diano al primo che passa a cui sia capitato in testa un cappello con la D. Reno è stato anche un paio d’anni ai Washington Senators e ha fatto delle porzioni di stagione a Kansas City e a Minnesota. Ha quasi sempre giocato seconda base.

reno3Si narra che nel 1957 per buona parte della stagione sia stato in testa alla classifica dei battitori, davanti a Ted Williams. Tutta l’America parlò di lui il giorno dell’Opening Day del 1961, quando un suo fuoricampo decise il 6-2 per i Tigers allo Yankee Stadium. Complessivamente ha giocato 612 partite, con 425 valide, 27 fuoricampo, 244 di media battuta.

Poi, e scusate se è poco, nella stagione 1964 ha giocato nel campionato giapponese con gli Hanshin Tigers. Cioè: noi abbiamo giustamente e ripetutamente celebrato Totò Schillaci, Daniele Massaro e persino Giuseppe Zappella che hanno giocato nel campionato di calcio giapponese; abbiamo parlato di Gianluca Nuzzo e Daniele Desiderio che hanno schiacciato in quello di pallavolo, ma temo che mai nessuno abbia saputo di un italiano nel torneo più importante del Giappone.

Pazienza. Dopo quella stagione, Reno Bertoia è tornato a Windsor e si è messo a insegnare storia al liceo. Lo ha fatto per 30 anni. Fino alla pensione. Continuando a parlare bene il friulano e discretamente l’italiano. Rinfrescato quasi ogni anno con un viaggio da noi, un po’ a San Vito, e un po’ in giro, “a conoscere il mio Paese”, come diceva.

RenoLibroIl giornalista e scrittore Marty Gervais, anche lui di Windsor, qualche anno fa ha pubblicato un romanzo sulla sua infanzia. Lo ha intitolato “Reno” (in foto la copertina).  Perché i turni in battuta del suo concittadino Reno Bertoia raccontati alla radio restano uno dei ricordi più importanti della sua vita.

Due anni fa giusti, con la moglie Joan, Reno si fece un periodo sul Lago di Garda. Riccardo Schiroli della federazione lo convinse e lo portò a Parma per il primo lancio di una patita del nostro campionato. Gli misero la divisa della nazionale con il suo numero 1 e il nome sulle spalle. Lui che ha giocato 10 anni contro Di Maggio, Ted Williams e Mickey Mantle, quella sera a Parma con la scritta Italia sul petto aveva gli occhi lucidi.

Se escludiamo Ty Cobb (che si ritirò nel 1926), probabilmente il più famoso giocatore che i Detroit Tigers abbiano mai avuto è Al Kaline. Che oggi ha 76 anni ed è stato per buona parte della carriera compagno di stanza di Reno Bertoia. Stamattina Al Kaline ha detto: “Ieri è morta la persona migliore che io abbia mai conosciuto”.

Qui c’è l’articolo su sito del Windsor Star. Che scrive: “Bertoia è stato quel che oggi sono Justin Morneau e Joey Votto”, cioè simboli del Canada in Mlb.
I funerali saranno martedì, e nell’occasione sua moglie Joan vorrebbe mostrare agli amici l’intervista realizzata due anni fa con Schiroli, in cui Reno racconta quanto si sentiva italiano.
Nella tristezza della notizia c’è anche questo. Che lui fino all’ultimo ha amato l’Italia e qui non siamo mai nemmeno una volta riusciti a raccontare di lui.

23 commenti

  • anonimo

    Ancora una grande storia di baseball e questa volta anche di emigrazione. Non sapevo di questo grande italiano e ho trovato molto interessante questo articolo.
    Michele

  • anonimo

    mi unisco al commento di michele … articolo tanto bello quanto sconosciuto bertoia a tutti gli italiani

  • anonimo

    r.i.p. reno, sei un altro figlio di quest'italia che tu non hai dimenticato ma che lei ha dimenticato, noi che amiamo lo sport abbiamo fame di queste storie fatecele conoscere…….

  • anonimo

    A questo punto sarebbe interessante sapere il perché di storie come questa non si possa legegre sui giornali. Perché anche la Gazzetta non ne parla?

  • anonimo

    Purtroppo come sospettavi non sapevo niente di questo STRAORDINARIO sportivo. Giocare da professionista in 2 sport diversi è davvero notevole.
    Peccato che certe storie non vengano (quasi) mai raccontate. Grazie davvero per l'articolo.

  • anonimo

    Un Grande CANADESE

  • anonimo

    …non è stato lui a giocare a basket… lez bein!

  • anonimo

    Essendo un friulano emigrato a Windsor da Morsano al Tagliamento, e anche amico di Reno posso dirvi che Windsor non e un soborgo di Toronto (distanza 350 kilometri) , ma ben si una cittadina di 200,000 abitanti sul confine con la USA e la citta di Detroit.
    R.I.P. Reno

  • anonimo

    che bella storia da vivere! grazie di avercela raccontata, Diego

  • anonimo

    ………San Vito è in provincia di Pordenone………………

  • anonimo

    Tutto questo mi fà stare male,in quanto io,ho giocato dai 14 ai 23 anni a Base Ball,in Italia,e non ho mai saputo niente di questo mio concittadino(friulano pure io),inoltre figlio di quei migranti che sono sempre stati considerati poco più di niente.Attualmente sono un migrante pure io,e sono molto meno importante del sig.Bertoia,dunque come mi considererà questa Italia,da noi tanto amata,ma dove i veri valori si sono persi,e buona parte degli italiani considerano molto importante il Bunga Bunga,mentre le persone che ci fanno onore nel mondo intero non sono nemmeno prese in considerazione.
    Con molta amarezza nel mio cuore,spero che la situazione cambi,ma non ci credo.
                           Ramiro

  • anonimo

    Chissà quando, anche questo giornale, inizierà veramente a parlere di sport e non di calcio. Chissà quando si avrà il coraggio di rinunciare a logiche commerciali e porvare veramente a cambiare la cultura sportiva italiana che non sa guardare oltre a quello sport, seppur bellissimo che è il calcio, aprendosi veramente al mondo dello sport, mettendo in prima pagina non Pato e Barbara ma Treviso che vince in Celtic League o mezza pagina alla settimana sul campionato di pallanuoto o di pallamano….

    Se mai, gli editori in prima persona avranno il coraggio di dare lo spazio che merita allo sport, allora storie come questa non saranno solo racconti per ricordare ma, i protagonisti saranno ancora tra noi e tutti ne gioveranno nel leggere le loro storie e loro emozioni tra le righe. E il vero valore dello sport, di tutto quello che può trasmettere e insegnare inizierà veramente a diffondersi in questo paese e finalmente la nostra cultura sportiva e sociale crescerà.

    devid

  • anonimo

    san vito al tagliamento è in provincia di pordenone, non di udine

  • anonimo

    Non possiamo immaginare per un italiano vivere in un paese straordinario come il Canada,il nordamerica,possa essere forte il legame che lo tiene legato alla terra d'origine.
    Una storia di successi su un paese che lo ha accolto a braccia aperte,e come sempre ce ne accorgiamo  quando ci vengono a mancare…

  • MSalvini

    @ 8, 10, 13 e tutti
    scusate le boiate geografiche che correggo subito.
    Sulla provincia mi sono fidato di una cosa letta.
    scusate ancora
    m

  • anonimo

    Un bellissimo articolo per un grande ITALIANO, perchè così lui si sentiva.

  • anonimo

    Grazie Mario per lo splendido articolo, avevo già letto qualcosina sui vari "più o meno italiani" in MLB (in attesa di Liddi) ma non conoscevo bene la vicenda, e men che meno sapevo che Bertoia avesse giocato anche nei "miei" Tigers (anzi, "Taigaasu" ^_^). Davvero grazie mille!
    Grande Mario, onore a Bertoia….e ora e sempre Grandi Tigers! ^__-

    HT

  • anonimo

    San vito Al Tagliamento ai tempi della nascita di Reno era in provincia di Udine, la provincia di Pordenone fu istituita soltanto nel 1968.
    Ciao  a tutti!

  • MSalvini

    Amici, tolgo la provincia
    Tanto tutti sanno benissimo dov'è San Vito al Tagliamento
    m

  • anonimo

    certo che noi italiani siamo proprio dei fenomeni…possiamo innamorarci di piccole-grandi storie, di personaggi stupendi che appartengono a noi tutti, ma non provare a sbagliare provincia che altrimenti veniamo sotto casa per gambizzarti eh eh…

  • anonimo

    Quasi mi vergogno visto che il Baseball è la passione della mia vita ma non conoscevo questa bellissima storia. Ottimo articolo, complimenti al Sig. Salvini.

    Fabio Semenzato

  • anonimo

    Troppo importante questo personaggio…….ma perchè non parlarne prima….ma aspettare la sua scomparsa !! Peccato, sono nel baseball dal 1958 e mai nessuno mi ha parlato di Reno Bertoia, meritava molto di più. A suo tempo per Toro Rinaldi o Gandini si parlò un sacco delle loro brevi esperienze negli Usa per qualche apparizione in leghe minori.
    MB

  • anonimo

    Complimenti per il bell'articolo: il tempo sbiadisce il ricordo anche le grandi star: onore a Reno (tanti nomi veniva americanizzati, seguendo la pronuncia inglese od errore di trascrizione…). Emozionante, pensando alla straordinarieta' dell'impresa sportiva di un multitalento, dalle difficolta' del tempo e dai milioni di Italiani (e di fûrlans) emigrati in nordamerica.
    Emilio