In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale

In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale

Lanciata
12 dicembre 2014
Petizione diretta a
Vittoria confermata
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Legambiente Onlus

Chiediamo al Senato di approvare subito il disegno di legge sull’introduzione dei delitti ambientali nel Codice penale.

L’Italia ha bisogno di una vera e propria riforma di civiltà, che sanerebbe una gravissima anomalia: oggi chi ruba una mela al supermercato può essere arrestato in flagranza perché commette un delitto, quello di furto, mentre chi inquina l’ambiente no, visto che nella peggiore delle ipotesi si rende responsabile di reati di natura contravvenzionale, risolvibili pagando un’ammenda quando non vanno – come capita molto spesso – in prescrizione. Non esistono nel nostro Codice penale, infatti, né il delitto di inquinamento né tantomeno quello di disastro ambientale. Uno squilibrio di sanzione anacronistico, insostenibile e a danno dell’intero Paese, che garantisce spesso l’impunità totale agli ecocriminali e agli ecomafiosi.

Oggi, finalmente, siamo vicini a una svolta. Nel febbraio 2014, infatti, la Camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge che inserisce 4 delitti ambientali nel nostro Codice penale: inquinamento ambientale, disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo. Il testo, però, è inspiegabilmente fermo da mesi al Senato, per alcuni limiti tecnici che sarebbero facilmente superabili con poche modifiche. Approvarlo prima possibile rappresenterebbe, invece, una pietra miliare nella lotta alla criminalità ambientale, garantendo una tutela penale dell’ambiente degna di questo nome e, soprattutto, assicurando strumenti investigativi fondamentali per le forze dell’ordine e la magistratura. Serve un ultimo sforzo, perché non c’è più tempo da perdere. In nome di quel popolo inquinato che attende da troppo tempo giustizia, è giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti al Paese.

 

Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente

Luigi Ciotti, presidente Libera

Vincenzo Vizioli, presidente Aiab

Fulvio Aurora, segretario AIEA - Associazione italiana esposti amianto

Francesca Chiavacci, presidente Arci

Dino Scanavino, presidente Cia - Confederazione italiana agricoltori

Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti

Natale Belosi, coordinatore comitato scientifico Ecoistituto di Faenza

Andrea Carandini, presidente Fai - Fondo Ambiente Italia

Filippo Brandolini, presidente Federambiente

Forum italiano dei movimenti per l’acqua

Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace Italia

Gianluca Felicetti, presidente Lav

Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club

Link Coordinamento Universitario

Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu

Roberto Romizi, presidente Medici per l’ambiente - Isde Italia

Piergiorgio Duca, presidente Medicina Democratica  Rete della Conoscenza

Beniamino Ginatempo, presidente Rifiuti Zero Sicilia

Franco Iseppi, presidente Touring Club Italiano Unione degli Studenti

Donatella Bianchi, presidente WWF Italia

Rossano Ercolini, presidente Zero Waste Italy

Vittoria confermata

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Decisori

  • Pietro GrassoLeader di Liberi e Uguali
  • Sen. Pietro GrassoPresidente del Senato
  • Sen. Giuseppe Francesco Maria MarinelloPresidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato
  • Sen. Francesco Nitto PalmaPresidente della Commissione Giustizia del Senato