Milano, 5 febbraio 2016 - 08:23

L’«Air Force One» verso la pensione Iniziano i lavori per i nuovi super jet

Firmato il primo dei contratti tra Usa e Boeing. I nuovi B747-8 non arriveranno prima del 2020 e per una cifra di almeno 3 miliardi di dollari. La nostalgia degli ex presidenti

di Leonard Berberi - lberberi@corriere.it

Barack Obama e la moglie Michelle scendono dall’Air Force One (foto Lamarque / Reuters) Barack Obama e la moglie Michelle scendono dall’Air Force One (foto Lamarque / Reuters)
shadow

Barack Obama inizia già a provare nostalgia. «Tra pochi mesi mi toccherà di nuovo togliere le scarpe e mettermi in coda per i controlli di sicurezza», dice nei suoi viaggi istituzionali più recenti. George W. Bush ha ricordato di non aver perso nemmeno un bagaglio negli anni (otto) in cui l’ha utilizzato. E pure Bill Clinton non ha mai nascosto il dispiacere. Perché se c’è un benefit che sicuramente manca a tutti i presidenti americani — compreso l’attuale, che lascerà la Casa Bianca a gennaio 2017 — è il non avere più a disposizione il B747-200, serie VC-25As, che li ha portati da un angolo all’altro degli Stati Uniti e del mondo. Cioè l’Air Force One, o meglio «gli» Air Force One, dal momento che l’amministrazione americana ne possiede due. Non è un caso se durante il dibattito del 16 settembre scorso dei candidati repubblicani alla presidenza sullo sfondo c’era il jet usato da Ronald Reagan. «È un velivolo stupendo con un equipaggio eccezionale — ha raccontato Obama alla rivista GQ —. Eppoi decolli e atterri quando vuoi».

Un bolide che invecchia

Ma il simbolo del potere Usa per eccellenza — a doppio ponte, con la livrea celeste-azzurra-bianca e la scritta «United States of America» — sta diventando vecchio. Non solo dal punto di vista anagrafico (i due velivoli sono entrati in funzione nel 1990, oltre un quarto di secolo fa), ma anche tecnico: la Boeing non ne produce più di quel tipo, in giro per il globo ce ne sono una ventina — tutti cargo nei Paesi in via di sviluppo — e ogni volta che un pezzo si rompe o si deteriora bisogna realizzarlo nuova di zecca. Con costi esorbitanti. Quando sono arrivati, ha ricordato Peter Baker in un articolo sul New York Times, «c’era ancora l’Unione sovietica, i funzionari della Casa Bianca andavano in giro con i cercapersone e il mezzo tecnologicamente più avanzato era il fax che lo staff di Bush (padre, ndr) usava per comunicare con la terraferma».

shadow carousel
La moglie, lo staff, il cane Obama e l?Air Force One

Il nuovo jet nel 2020 (o 2024)

Dopo un lavoro avviato durante la presidenza di Bush figlio (2001-2009) le forze aeronautiche americane e Boeing hanno firmato il primo dei tanti contratti che porteranno all’introduzione dei nuovi aerei federali, i B747-8 riconfigurati, che hanno la stessa estetica di quelli attuali. L’entrata in servizio? Non prima del 2020, c’è chi sostiene 2024. E il tutto a un costo che, per i prossimi cinque anni, sarà di almeno 3 miliardi di dollari. A cui bisogna aggiungere i 102 milioni che servono per far volare quelli attuali nel 2016. L’Air Force One di oggi ha 372 metri quadrati di spazio interno suddivisi su tre livelli (tenendo conto della stiva) e che contengono l’ufficio, la stanza delle riunioni, la camera da letto, una clinica in versione mini. Eppoi, ovvio, il B747-2 è dotato di tutte le tecnologie più avanzate contro gli esplosivi, possiede gli strumenti che servono al presidente per lavorare anche in caso di attacco al Paese e una cucina che può preparare fino a cento pasti contemporaneamente. Quando arriveranno i due nuovi bolidi dei cieli andranno più veloci, a una velocità vicina a quella del suono, toccando quota 0,92 Mach, cioè 1.136 chilometri orari.

shadow carousel
Da «Dixie Clipper» a Air Force One Tutti gli aerei dei presidenti Usa

Ogni ora costa 180 mila dollari

Il capitolo «doloroso» dell’aereo presidenziale Usa è la spesa che Washington deve sostenere. Ogni ora di volo dell’Air Force One, ad oggi, costa ai contribuenti circa 180 mila dollari. In calo rispetto ai 206 mila del 2014, ma comunque tanto. Se è vero — come ironizzano diversi esperti dell’aviazione — che sessanta minuti di noleggio di uno stesso modello di Boeing con una società privata costa non più di 23 mila dollari. Non a caso si è molto parlato dei quasi otto milioni di dollari sborsati per il viaggio di Obama e famiglia dal 17 al 19 giugno 2013 in Irlanda.

shadow carousel
Boeing, Airbus e la russa Ilyushin Ecco alcuni grandi aerei di Stato

Gli altri velivoli di Stato

E gli altri capi di Stato e di governo come si muovono? A leggere l’elenco in molte capitali sembra prevalere un pizzico di «nazionalismo». Perché se la maggior parte dei vertici istituzionali europei preferisce utilizzare velivoli realizzati da Airbus, il colosso franco-tedesco, quelli delle Americhe puntano in particolare sui prodotti della statunitense Boeing, così come Cina, Corea del Sud e Giappone. Così, se le massime autorità italiane presto potranno volare su un Airbus A340 (il velivolo è atterrato nel cuore della notte lo scorso 2 febbraio ed è stato preso in leasing da Etihad), la cancelliera tedesca e il presidente della Germania raggiungono le destinazioni sullo stesso modello di jet (loro l’hanno preso da Lufthansa). I vertici francesi si spostano su un A330, gli spagnoli sull’A310 (ma si sta preparando un A330 militare). Il Brasile ha scelto l’A319, mentre l’Argentina un Boeing 757.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT