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#TwitterPA T3/2011

Quanti sono e cosa fanno gli enti locali italiani su Twitter [rilascio IIITrim/2011] Giovanni Arata, ricercatore freelance 14 Novembre 2011

Disponibile online presso: http:// www.scribd.com/giovanniarata [Dati aggiornati al 27 Settembre 2011]

Executive Summary
Il presente rapporto esamina l'mpiego di Twitter da parte degli enti locali [comuni, province, regioni] e dei ministeri italiani. Con oltre 165 milioni di utenti registrati, 100 milioni di utenti attivi [cfr. http://goo.gl/QG8qB ] e una media di 460000 nuovi account aperti ogni giorno nel mondo, la piattaforma in esame rappresenta una delle realt pi dinamiche dellintero panorama social. Anche in Italia i suoi numeri sono ormai significativi: a fine 2010 si contavano 1,3 milioni di profili registrati- di cui 350000 attivi- una media di 100000 nuove iscrizioni al mese e 350000 tweet quotidiani emessi. I dati di ricerca sono aggiornati al 27 Settembre 2011 [fogli di calcolo disponibili presso: http://goo.gl/HJVRe ]. Le precedenti edizioni del Rapporto sono state rilasciate a Novembre 2010 e Marzo 2011. Di seguito le principali evidenze emerse dallindagine. Le antenne riconducibili ad enti locali e ministeri sono in tutto 160, rappresentando una porzione estremamente piccola [>0,01%] del totale italiano. * In termini assoluti, a far la parte del leone sono i 132 account appartenenti ad amministrazioni comunali [82,5% del totale], seguite da Province [11,25%] e Regioni [5%]. I Ministeri contano per l'1,25% * E' per il livello regionale quello che fa registrare la pi elevata intensit di presenze: sono 7 su 20 [35% del totale] le Regioni dotate di un account, con una percentuale che scende al 16,3% per le Province, all'8,6% per i Ministeri e all'1,6% per i Comuni Il numero di account pubblici continua ad aumentare. Ma la traiettoria di crescita rimane costante nel tempo, non facendo registrare picchi positivi come accade invece per individui ed imprese * Il primo balzo quantitativo arrivato nel 2009, quando si sono iscritti al servizio 51 nuovi enti [erano 6 al 31 Dicembre 2008]. Nel 2010 la crescita continuata, con l'apertura di 63 antenne, mentre i profili creati nel 2011 sono stati finora 40 [25% del totale]. * Rimini stato il primo ente ad aprire un account Twitter. Eravamo a Novembre del 2007. L'uso di Twitter pi diffuso nel Nord Italia.... * Il Nord Italia conta su un numero complessivo di 89 antenne [55,6% del totale]. * Sono ubicate a Nord le quattro regioni che ospitano il maggior numero di presidi Twitter: si tratta di Piemonte, Veneto, Emilia- Romagna e Lombardia. ...Ma Centro, Sud e Isole mostrano anch'essi buoni segni di vitalit * Oltre un terzo degli account rilevati [38] sono riconducibili ad enti locali del Mezzogiorno, mentre sono 33 gli account presenti nelle 5 regioni del Centro Italia. * Regioni come Puglia [12 antenne], Sardegna [11] e Toscana [12] mostrano una densit di presidi ben superiore alla media nazionale. * La Sardegna, in particolare, la regione con il pi elevato tasso di antenne in rapporto alla popolazione [un account ogni 151000 abitanti circa]. I distretti cinguettanti sono una realt * Intorno ai centri pi dinamici tendono a formarsi dei "distretti cinguettanti". Accade in Piemonte, dove il traino di Regione Piemonte e Comune capoluogo ha portato ad un addensamento di 19 antenne, Veneto [19 antenne], Emilia- Romagna [16], Sardegna [11] 1

La maggioranza delle antenne fa capo a entit territoriali di dimensioni circoscritte, mentre diverse grandi citt mancano allappello * 100 dei 160 account censiti [62,5%] appartengono a Comuni non-capoluogo di provincia. * Per converso, solo 11 delle 20 citt capoluogo di regione hanno aperto un proprio presidio su Twitter. All'appello mancano metropoli come Roma, Bari, Palermo e nei fatti la stessa Firenze [presente soltanto con un account non ufficiale] Le antenne pubbliche mostrano complessivamente una comprensione limitata della sintassi e delle potenzialit del mezzo * 124 degli account scrutinati [80% del totale] utilizza Twitter esclusivamente come canale broadcast, senza valorizzare alcuna delle funzionalit di dialogo e condivisione offerte dal sistema. Ad ulteriore conferma della loro scarsa propensione al dialogo, il 20% delle antenne non "segue" [c.d. following] alcun account esterno * Due dei profili censiti mantengono addirittura "privati" i propri tweet, consentendo quindi la fruizione dell'informazione pubblica solo previa autorizzazione dell'ente Sono numerosi gli account aperti e subito dopo abbandonati dalle amministrazioni. Ed anche l dove gli aggiornamenti continuano, la loro frequenza mediamente bassa * Oltre la met delle antenne rilevate [91 su 160, 56,9% del campione] viene aggiornata con cadenza saltuaria o nulla. Particolarmente incidente la realt degli account c.d. dormienti, quelli cio che non hanno fatto registrare alcun update nei 30 giorni precedenti la rilevazione. Sono riconducibili a tale categoria 58 antenne, pari al 36,3% del totale. * Gli account dormienti si concentrano in particolare nelle realt comunali [50 occorrenze] e regionali [3 occorrenze]. Nessuna antenna di questo genere, invece, tra le Province * All'altro estremo del continuum stanno i 24 profili [15% del totale] aggiornati con cadenza quotidiana. Se ne incontrano a tutti i livelli amministrativi e dimensionali, dai ministeri ai piccoli Comuni. Twitter viene usato prevalentemente come "continuazione" dello sportello fisico * Gli impieghi prevalenti riguardano la segnalazione di eventi [rilevata in 111 antenne] e il rilancio di informazioni di pubblica utilit [59% dei casi, pari a 94 occorrenze]. Tale evidenza risulta valida per tutti i livelli amministrativi esaminati. * Tra le modalit d'uso pi innovative si segnalano il rilancio di materiali multimediali [praticato in 45 realt] e la realizzazione di attivit di crowdsourcing [6 occorrenze]. Tali attivit sperimentali sono concentrate in massima parte nelle antenne comunali. * Nel 7,5% [12 su 160] dei casi gli spazi pubblici su Twitter sono stati aperti ma non sono ancora stati "popolati" con alcun contenuto Fanno la loro comparsa i primi account fantasma * 9 delle antenne scrutinate fanno uso di nomi e simboli apparentemente riconducibili alle amministrazioni, ma resta incerta la loro reale paternit. * Alcune di queste occorrenze configurano cybersquatting vero e proprio, mentre in altri casi l'occupazione degli account viene realizzata a scopo preventivo da cittadini in buona fede, che "bloccano" gli spazi per poterli rendere disponibili per l'amministrazione in caso di sbarco su Twitter.

1. Numeri e ripartizione delle antenne pubbliche


In Italia, a Settembre 2011, enti locali e ministeri possono contare in tutto su 160 profili Twitter. Un numero in s significativo, anche se decisamente esiguo quando rapportato al totale degli account attivi nel paese [350000 a fine 2010, secondo i dati disponibili1]. Dal punto di vista della ripartizione tra i diversi livelli amministrativi, a fare la parte del leone i Comuni, come documentato dalla Fig.1:

Fig.1. Ripartizione delle antenne per enti [%]

Le antenne comunali [Fig.2] sono 132, a fronte di 18 riferibili alle Province, 8 alle Regioni e 2 soltanto ai Ministeri.

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La prevalenza dei Comuni in termini assoluti non deve per trarre in inganno. Se considerate in rapporto al loro numero complessivo [8092], infatti, le amministrazioni comunali cinguettanti rappresentano soltanto l1,6% del totale. Una percentuale che sale all8,6% per i Ministeri, al 16,3% per le Province ed addirittura al 35% per le Regioni.2
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informazioni rese note da un dirigente Telecom Italia in calce ad un post apparso su un noto blog italiano [http://www.mantellini.it/?p=9165]. Twitter per sua parte tende a non rilasciare dati su iscrizione ed impiego della piattaforma 2 La sperequazione tra numero di antenne (8) e percentuale (35%) dovuta al fatto che il Piemonte conta su due antenne distinte

2. La traiettoria nel tempo


Lintroduzione di Twitter a livello di enti locali si deve al Comune di Rimini, il cui account risulta aperto fin dal Novembre 2007. Ma allora- e per tutto il 2008- la piattaforma di microblogging resta sostanzialmente sconosciuta alle amministrazioni, che cominciano ad avvicinarla in maniera pi decisa soltanto a partire dal 2009 [51 nuove antenne] e poi nel 2010 e 2011.3

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Fig.3. La crescita della Twittersfera pubblica negli anni

Le evidenze presentate in Fig.3 documentano una aumento costante degli account a livello di amministrazioni locali. Tuttavia gli stessi dati assumono un valore affatto diverso se raffrontati con lespansione complessiva vissuta dalla piattaforma nel nostro paese: i pochi dati disponibili, mostrano infatti un balzo considerevole del fenomeno Twitter, con tassi di crescita mensili che si attestano intorno al 30% e nuove iscrizioni per 100000 unit ogni 30 giorni. In tal senso, mentre i numeri della piattaforma a livello di sistema-paese [individui, aziende, istituzioni] esplodono, quelli relativi agli enti locali crescono pi lentamente- ed anzi fanno ipotizzare una contrazione del rapporto anno/anno per il 2011.

Per il 2011 il conteggio aggiornato al 27 Settembre, quando risultano aperti 40 nuovi presidi. La proiezione su 365 giorni porta il totale a 54 antenne

3. La distribuzione sul territorio nazionale


La distribuzione territoriale degli account mostra diversi elementi di interesse, evidenziati gi nelle rilevazioni precedenti e confermati da quella del Settembre 2011. Il primo dato ha a che vedere con la pervasivit del mezzo, presente di fatto in ogni parte del paese [Fig.4] Con la sola eccezione del Molise, infatti, tutte le regioni italiane fanno registrare la presenza di almeno due antenne Twitter, con picchi superiori di 19 in Piemonte e Veneto.

Fig. 4. La distribuzione delle antenne tra le diverse regioni

La zona Nord del paese risulta senza dubbio la pi popolata, ospitando un numero complessivo di 89 presidii [72 a livello di Comuni, 11 di Province, 6 di Regioni] e le quattro realt regionali pi dinamiche [Piemonte e Veneto, e poi a seguire Emilia- Romagna e Lombardia]. Allo stesso tempo, anche il Mezzogiorno e lItalia Centrale esprimono una massa significativa di account [38 e 33 rispettivamente], con realt come Puglia, Toscana

e Sardegna4 attestate su livelli numerici ben superiori alla media Ma levidenza pi significativa riguarda i c.d. distretti cinguettanti. Si tratta di un fenomeno di addensamento geografico osservabile con agio dalla stessa mappa degli account [Fig. 5]: in diverse aree del paese, dal comprensorio torinese a quelli di Cagliari e Sassari, dalla costa pugliese alla Lombardia, lungo la via Emilia come in Veneto e nella provincia di Trento, sono infatti visibili delle vere e proprie nuvole di profili Twitter, pi o meno dense a seconda dei casi. Lanalisi qui condotta non consente di individuare con certezza le ragioni che hanno portato allemergere dei distretti. Nondimeno ipotizzabile che abbia svolto un ruolo in tal senso la presenza di antenne particolarmente attive o risalenti- come quelle dei Comuni di Torino, Bologna, Cagliari, Venezia, della Provincia di Trento, o della stessa Regione Puglia- che potrebbero aver funzionato da fulcri ed esempi per la diffusione del mezzo nel comprensorio circostante.

Fig.5 Mappa navigabile disponibile presso: http://goo.gl/OeDeK

Allo stesso tempo, in modo apparentemente contrastante con quanto appena argomentato, lanalisi evidenzia anche la vitalit dei piccoli centri. I presidi costituiti da Comuni non capoluogo contano infatti per il 62,5% del totale [100 antenne] e se ne incontrano di estremamente vitali anche in aree non propriamente centrali del paese.5 A far da contrappunto a tale dato c lassenza di diverse realt metropolitane importanti, quali Roma, Palermo, Bari, Firenze6, che non hanno ancora provveduto a dotarsi di una
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Il dato relativo alla Sardegna appare particolarmente significativo, in ragione anche della limitata popolazione presente sullIsola. 5 Un esempio per tutti il Comune di Capoliveri, sullIsola dElba, che esibisce livelli superiori alla media nazionale sia in termini di frequenza di aggiornamento che di competenza nelluso del mezzo 6 Il capoluogo toscano in effetti stato inserito nel censimento, ma soltanto con un account @infofirenze la cui paternit pubblica appare estremamente dubbia [cfr. sotto il paragrafo sugli account fantasma]

presenza Twitter riconoscibile. Le evidenze appena offerte, unite a quelle relative ai distretti cinguettanti, suggeriscono come linnovazione social si sviluppi anche [quando non prevalentemente] in periferia, ma trovi occasione di consolidamento soprattutto nei contesti caratterizzati dalla presenza di antenne metropolitane [o regionali, o provinciali] in grado di trainare la crescita del comprensorio circostante.

4. Alfabetizzazione, competenza e frequenza duso del mezzo


Enti locali e ministeri si iscrivono a Twitter, ma spesso non appaiono in grado di impiegarlo in maniera competente. Tale dato emerge con forza dallesame di dimensioni diverse, come limpiego delle funzionalit di dialogo, il grado di interconnessione e collaborazione con account terzi, la frequenza di aggiornamento del canale. Vediamole in dettaglio. Una prima evidenza in questo senso si ricava dai dati relativi allimpiego delle funzionalit evolute del sistema: retweet, hashtag, messaggi di dialogo rivolti ad utenti specifici [Fig.6].
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Fig.6. Luso delle funzioni avanzate da parte delle antenne pubbliche

In particolare, soltanto il 15% delle antenne [20 Comuni, 5 Province, nessun ministero n amministrazione regionale] si serve dei c.d. cancelletti, i simboli convenzionalmente impiegati per rendere pi facilmente ricercabili e indicizzati i lanci Twitter, ed un numero pressoch analogo di esse [17 a livello comunale, 5 a livello provinciale, 2 a quello regionale] rilancia contenuti provenienti da account terzi attraverso la funzione di retweet. Ancor meno diffusa, poi, la pratica collegata alluso del simbolo @, che consente di contattare altri utenti attraverso messaggi personalizzati. Le antenne che impiegano tale funzionalit sono 12 [11 comunali, una provinciale], contando per il 7,5% del totale. La scarsa propensione al dialogo- e pi in generale allimpiego delle caratteristiche sociali dei social media- trova riscontro nei dati relativi al numero di account seguiti dalle amministrazioni [c.d. following] documentato nelle Figg.7 e 8.
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)"*+#= 581 511 Fig.7. Gli account esterni [c.d. following] seguiti dalle antenne pubbliche [valori assoluti e %]

Il 20% delle antenne [32 in totale, di cui 28 comunali, 2 provinciali, 1 regionale, 1 ministeriale] semplicemente non segue alcun profilo Twitter altrui. E sono quasi un quarto del totale [22,5%] quelle che fanno poco meglio, avendo scelto di iscriversi ad un numero di profili compreso tra uno e cinque. Presi insieme, tali dati ci dicono che quasi la met degli account scrutinati [42,5%] mostra poco o nessun interesse per le possibilit di 8

ascolto e dialogo intrinseche al canale, e si limitano di fatto ad impiegare il proprio spazio come megafono per le proprie informazioni.

Fig. 8. Gli account esterni [c.d. following] seguiti dalle antenne pubbliche [%]

Gli altri profili scrutinati mostrano unattitudine pi dialogica nei confronti del mezzo: quasi un account su quattro [23,1%] segue tra sei e venticinque entit esterne, e i restanti 55 riportano un numero ancora superiore alla voce following. Altre indicazioni preziose rispetto al grado di competenza- o quantomeno di cura- nelluso di Twitter possono essere tratta dallesame delle evidenze sulla frequenza di aggiornamento degli account. [Fig. 9, Fig. 10]. In 24 dei 160 casi scrutinati [15%] linserimento di nuovi contenuti ha luogo con cadenza quotidiana o pi che quotidiana, mentre contano per il 21,9% le antenne che, sebbene non aggiornate tutti i giorni, vengono arricchite di nuovi update pi volte nellarco della settimana. Presi insieme, gli account dei due sottogruppi appena menzionati sono complessivamente 59- 40 dei quali riconducibili a Comuni, 13 a Province, 2 a amministrazioni regionali, 1 a ministeri.

Fig.9 Frequenza di aggiornamento del profilo da parte delle amministrazioni [valori assoluti e %]

Allaltro estremo del continuum ci sono gli account dormienti, quelli cio che non hanno fatto registrare alcun aggiornamento nei 30 giorni precedenti la rilevazione. Si tratta di una platea estremamente ampia- di fatto equivalente a quella dei virtuosi, giacch conta su 9

58 unit7- che segnala quantomeno incuria, se non ignoranza vera e propria rispetto alla natura ed alle modalit di funzionamento di Twitter. Da questo punto di vista, opportuno osservare anche come larga parte degli dormienti [50] sia concentrata tra le antenne di livello comunale- specialmente tra quelle riconducibili ad enti pi piccoli- mentre il fenomeno risulta meno incidente nelle realt di maggiori dimensioni. Come a dire che la continuit di presidio viene pi facilmente garantita l dove le dimensioni- e la dotazione umana e strutturale- dellente sono pi robuste.

Fig.10. Frequenza di aggiornamento del profilo da parte delle amministrazioni [%]

In conclusione, lesame degli indici relativi alla frequenza di aggiornamento, allimpiego delle funzioni evolute ed allascolto degli account esterni ci restituisce unimmagine dellamministrazione cinguettante con molte ombre. Il grado di conoscenza del mezzo- a livello di funzionalit e di modalit duso- appare in molti casi limitato, ed largamente prevalente la tendenza a replicare su Twitter modelli comunicativi di tipo broadcast, con lamministrazione che si limita a veicolare unidirezionalmente verso lesterno informazioni proprie, senza preoccuparsi in nulla di ascoltare o dialogare con gli interlocutori.

A questi vanno aggiunti due profili rilevati nelle precedenti edizioni della survey, e successivamente cancellati dalle amministrazioni che li avevano creati.

5. Impieghi e contenuti veicolati


Attraverso i propri spazi Twitter le amministrazioni conducono scambi informativi di molti tipi diversi. E lo spettro degli impieghi si va progressivamente allargando mano a mano che aumentano numeri e consapevolezza rispetto alle potenzialit del mezzo. Ci premesso, lanalisi dei dati [Fig. 11] fa emergere lesistenza di alcune modalit prevalenti, in maniera trasversale ed indipendente rispetto alla tipologia e dimensione degli enti.
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Fig.11 Gli impieghi di Twitter da parte delle antenne pubbliche

Le antenne vengono impiegate prima e sopra tutto per la segnalazione di eventi [111 occorrenze, 69,3%del totale] e per la condivisione di informazioni su tematiche di interesse generale come traffico, meteo, aperture/chiusure straordinarie, scioperi [94 occorrenze, 58,7% del totale]. Sono invece 38 le realt che impiegano Twitter per segnalare- o direttamente rilanciare mediante link dedicati- bandi pubblici e altra documentazione di rilievo. Mentre in 37 casi sullaccount passano dati strettamente riconducibili allattivit dellamministrazione e degli amministratori- come convocazioni di assemblee, resoconti delle stesse e persino comunicazioni rilasciate dagli eletti. Accanto alle fattispecie appena descritte, che configurano di fatto laccount Twitter come unestensione digitale dello sportello fisico, si vanno gradualmente affermando altre modalit di impiego pi innovative. E il caso ad esempio delle attivit di condivisione di materiali multimediali- immagini, filmati, podcast- praticata da oltre unantenna su quattro [28,1%] o delle iniziative di raccolta di contenuti generati dai cittadini [il c.d. crowdsourcing], praticato in 6 realt. Le casistiche rimanenti offrono anchesse interessanti spunti di ricerca. In 12 dei casi esaminati laccount, seppure aperto, non ancora stato popolato con alcun lancio, mentre in altri 10 sono stati pubblicati soltanto messaggi di contatto [ex: Benvenuti sullaccount Twitter del Comune di xyz]. Sono tre infine gli account sui quali non risultato possibile rilevare le modalit di impiego: in due casi perch i profili- precedentemente aperti- sono stati ufficialmente chiusi dalle amministrazioni [e non risultano quindi pi visibili]; nel terzo perch lente ha optato per un account privato, laccesso al quale limitato ai visitatori autorizzati dallente medesimo.8
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In effetti sono due le amministrazioni che hanno scelto questo tipo di soluzione, oggettivamente curiosa in un contesto pubblico. Una di esse ha accordato a chi scrive il permesso di visualizzare i suoi update, mentre laltra non ha mai dato seguito alla richiesta di accesso

6. Gli account fantasma


Nella ricerca sono state consapevolmente inserite anche nove antenne la cui riconducibilit ad enti locali non completamente chiara. Si tratta di account che recano- a livello di nome, di loghi o di contenuti veicolati- riferimenti espliciti a specifiche amministrazioni, ma la cui effettiva paternit pubblica non stato possibile asseverare compiutamente. Si scelto di dare conto di tali account, definiti fantasma, non soltanto per loggettiva difficolt di acclararne lappartenenza. Ma anche perch esemplificativi di un fenomeno, quello dellappropriazione pi o meno indebita9 dellaltrui identit online, che si va affermando con sempre maggior vigore anche nel mondo Twitter. Si tratta di una frontiera praticamente inesplorata da parte delle amministrazioni, ma della quale in futuro sar impossibile non tenere conto.

Su questa ricerca
Questa ricerca stata condotta attraverso losservazione empirica dei profili [n.ro account, following, follower] e dei contenuti pubblicati dagli account oggetto di analisi. Il censimento delle antenne stato realizzato attraverso una combinazione di: ricerche sui motori di Twitter e Google, ricerche sulle liste di contatti dei profili gi individuati, raccolta di segnalazioni attraverso Twitter e FriendFeed, impiego del sistema di suggerimenti [Chi seguire] di Twitter.. Sui record individuati stato operato, ove possibile, un controllo incrociato sul sito web ufficiale dellente. La lista cos ricavata non ha alcuna pretesa di esaustivit. I dati sono aggiornati alle ore 7.00 circa del 27 Settembre 2011.

Sullautore
Giovanni Arata ricercatore e giornalista freelance. Il suo account twitter @giovanni_arata , il suo blog www.giovanniarata.it

Non sempre lappropriazione viene effettuata a scopo di dolo. In una delle fattispecie esaminate, per esempio, i creatori dellaccount dichiarano esplicitamente di essere semplici cittadini e di aver occupato lo spazio di aver occupato lo spazio in attesa che il Comune si decida a usare twitter

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