Milano, 24 agosto 2016 - 06:57

Amatrice, giù l’ospedale, malati fuori
A Rieti: «Ci aspettiamo molti feriti»

La linea deviata all’ospedale del capoluogo: «Abbiamo chiamato a casa tutti i medici che sono pronti. Siamo noi la struttura più vicina all’epicentro del terremoto»

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L’allerta sanitaria, i medici svegliati nella notte, il personale addetto alla raccolta sangue pronto a una lunga no-stop. Man man che nel reatino si diffondevano le notizie di morti estratti dalle macerie - i primi due ad Amatrice, poi altri tre in una casa sbriciolata, come ha fatto sapere don Fabio, e ancora i primi sei ad Accumoli - il sistema sanitario sul territorio si attrezzava a rispondere all’emergenza, sotto il coordinamento della Regione Lazio. Il primo allarme è partito dall’ ospedale Grifoni di Amatrice, dove interi reparti sono crollati e, in un drammatico fuggifuggi, la chiusura è scattata già pochi minuti dopo le prime scosse. Da quel momento l’attesa dei feriti si è spostata a Rieti, nel capoluogo. «Ci sono stati molti crolli, la struttura è lesionata, ma i malati del mio reparto sono stati tutti messi in salvo dal personale», ha detto il dottor Fabrizio Di Biase, dirigente del reparto di medicina. «Dalle notizie che abbiamo il paese intero è crollato», ha aggiunto Di Biase, mentre le prima barelle venivano allineate nella strada di fronte.

A piedi al pronto soccorso

L’ ospedale, che è una piccola struttura di montagna, si trova fuori dal paese. Al momento del sisma nel reparto di Medicina c’ erano 15 pazienti. «Molte persone, quelle che possono, stanno scendendo a piedi verso il nostro pronto soccorso. Sono stati portati tutti all’ esterno e vengono assistiti da medici e infermieri - ha spiegato il dottor Di Biase nei primi concitati momenti -. Non sappiamo quello che è successo in paese. Ora ci stiamo occupando esclusivamente dei pazienti». Attorno alle 5 la linea telefonica (0746/825079) è stata deviata all’ospedale De Lellis di Rieti, dove si stanno preparando ad accogliere i feriti, non appena saranno estratti dalle macerie. «Abbiamo allertato tutti i medici in servizio - risponde un’operatrice al centralino - a questo punto siamo diventati noi la struttura più vicina all’epicentro. Ci hanno chiamato subito per dire di tenerci pronti, perché l’ospedale di Amatrice era crollato e inagibile. Ci aspettiamo molti feriti, purtroppo».

«Urge sangue di tutti i gruppi»

Il testo dell’appello
Il testo dell’appello

L’Avis provinciale di Rieti ha lanciato un appello, subito condiviso sui social network da centinaia di persone. «A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue di tutti i gruppi. Dalle 8 alle 11 all’ospedale De Lellis di Rieti. Portare documento di identità e codice fiscale. grazie a tutti». E la Regione, in una nota, ha precisato che «ad Amatrice, oltre ai mezzi della Protezione civile, il 118 ha attivato già nel corso della notte 3 elicotteri dedicati e sei mezzi di soccorso su gomma a supporto di quelli già al lavoro. Sono partite le colonne mobili per allestire due punti medici avanzati ad Amatrice ed è in corso il trasferimento dei pazienti dall’ospedale di Amatrice a quello di Rieti». La macchina si è messa in moto, insomma. Ma molto, adesso, mentre di minuto in minuto giugne conferma del numero crescente di vittime, è affidato anche al cuore e al senso di solidarietà delle persone.

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