Gli influencer: cazzoni, montati e scrocconi. Il 49% li vede così

Gli influencer: cazzoni, montati e scrocconi. Il 49% li vede così

Influencer sì, influencer no, influencer gnamme

Lo dico chiaro sin da subito: questo post non era previsto, nel senso che oggi avrei voluto scrivere di tutt’altro, ma gli eventi degli ultimi giorni mi hanno convinto a cambiare direzione, ovvero a rivedere il mio piano editoriale (cosa che non ho, ma faceva comunque figo dirlo).

L’idea di parlare di Influencer Marketing, e quindi della figura dell’influencer, termine che a malapena digerisco, è nata circa una settimana fa, quando mi sono imbattutto nell’ormai stracitato articolo di Domenico Naso intitolato:

“Chi sono davvero gli influencer? Cialtroni. Di dimensioni cosmiche. Convinti di poter vivere di vuoto social, di selfie e di markette”

Un pezzo che ho trovato estremamente divertente, ma che mi ha anche portato a farmi una domanda importante: la gente “normale”, o quantomeno quella parte di volgo che sa chi o cosa siano gli influencer, li vede veramente come dei cialtroni di dimensioni cosmiche?

Da qui l’idea di lanciare un sondaggio.

Tira più un non addetto ai lavori che…

Più di 6.000. Tante sono le condivisioni ottenute dall’articolo di Naso su Facebook. Segno che, per quanto quello dell’Inlfuencer Marketing non sia certo un argomento mainstream, a sentirsi toccati sono stati in molti, se non addirittura in moltissimi.

Io stesso mi sono lasciato coinvolgere in un paio di discussioni, ma alla fine ho capito che il disquisire in merito a quanto l’analisi di Naso fosse più o meno superficiale, così come il soffermarsi su tecnicismi da Social Media “Cosi” consumati, tipo “Influencer è diverso da webstar” e cose del genere, sarebbe stato solo un’inutile perdita di tempo.

Tempo zero, dunque, ho deciso di mettere da parte le considerazioni personali, preferendo loro l’approfondimento di quella che, a conti fatti, è l’unica cosa che conta: l’opinione della gente.

E l’opinione della gente, a quanto pare, non solo è chiara, ma anche piuttosto netta…

Chi sono per te gli influencer? - Sondaggio su Twitter

Voglio fare un gioco con te [cit.]

So a cosa state pensando: che 180 risposte non bastano a rappresentare l’opinione degli utenti italiani di Twitter, né tantomeno quella del cosiddetto “popolo del web”. Ed avete ragione.

Avete talmente tanta ragione che voglio invitarvi a fare un esperimento: chiamate a raduno i vostri contatti e proponete loro di fare un gioco. Uno di quelli che richiedono una risposta data di getto, tipo: “Se io dico Scarlett Johansson, qual è la prima parola che ti viene in mente?”.

Provateci. Scegliete 10 tra i vostri amici, parenti o colleghi e chiedete loro di rispondere ad ogni parola che proporrete con un’altra parola e in mezzo buttateci anche “influencer”.

Scommettiamo che almeno la metà vi risponderà con “cazzoni” o appellativi simili?

Il sistema è semplice perché la gente è semplice

Io non sono uno studioso. Di niente, proprio. Ma forse un paio di cose su come funziona il mondo comincio a capirle e, belle o brutte che siano, quelle sono e su quelle baso le mie riflessioni.

La prima è che a stabilire se una cosa funziona o meno è la massa, ovvero “laggente”, quella che non sa distinguere un influencer da una webstar, e non certo gli addetti ai lavori. Gli addetti ai lavori possono al massimo provare a spingere le masse in una specifica direzione, ma nulla più.

La seconda, invece, è che le vittorie più importanti si ottengono sul piano della pancia. Nel senso che, se il tuo prodotto o servizio piace a pelle, ovvero scatena in chi lo approccia una reazione immediatamente positiva, allora hai già vinto.

Riportando queste mie convinzioni al discorso degli influencer, un 49% che risponde “Cazzoni/Montati/Scrocconi” non mi pare proprio una vittoria, anzi…

Alla prossima!


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Simone Bennati

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5 risposte

  1. AndyT ha detto:

    Sarebbe interessante capire l’origine di tanta sfiducia: esperienze negative pregresse? Difficoltà nel distinguere fra Influencer e Webstar? La diffidenza per tutte le professioni digitali e “social” tipica di chi non conosce bene il settore?

    Chissà.

    • Simone Bennati ha detto:

      Ciao @AndyT90:disqus,
      lascio l’onere e l’onore di andare a scandagliare i motivi alla base della sfiducia che sembra emergere dai risultati di questo sondaggio a chi ha veramente a cuore la questione dell’Influencer Marketing.

      Io quel che potevo e volevo l’ho fatto 🙂

  2. Athena Bruna ha detto:

    Proprio perché le cose sono molto, molto semplici: laggente dice che gli influencer sono cazzoni perché non accetta che esistano persone che guadagnano così facilmente. Loro si fanno il culo, loro. Vuoi mettere? Siamo proprio convinti che non li apprezzino perché nella loro testa vanno a farsi elaborati pensieri di marketing? Dubito! Perdonatemi per il linguaggio un po’ maccheronico 😉

    • AndyT ha detto:

      Sì, è vero, a volte l’invidia gioca la sua parte…

    • Simone Bennati ha detto:

      Ciao @athenabruna:disqus,
      sul perché e il per come quel 49% si sia espresso in quel modo non mi sono volutamente interrogato. Farlo richiederebbe il rimboccarsi le maniche e cimentarsi un’analisi estremamente capillare, cosa che non sono nelle condizioni di poter attuare e che comunque non intendevo fare con questo post. Comunicare il dato, ovvero il risultato del sondaggio, era infatti il mio unico obiettivo e mi sono, appunto, limitato a quello.

      Ciò non toglie che scandagliare le ragioni sarebbe estremamente interessante, quindi colgo l’occasione, ancora una volta, per invitare chi sta leggendo questo commento ed ha particolarmente a cuore la questione Influencer Marketing ad intraprendere un proprio percorso di verifica, se così lo possiamo chiamare, condividendone poi i risultati.

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