Nel 1966 Luigi Tenco presentò a “Un disco per l’estate” una nuova canzone. S’intitolava “Lontano lontano”, era arrangiata da Ruggero Cini ed eseguita con i Cantori Moderni di Alessandroni su un ritmo in tre. Era una canzone d’amore struggente, diversa però dalle altre, priva di sentimentalismi. Non passò alla seconda fase della manifestazione, ma divenne il pezzo più popolare di Tenco. Oggi è una delle sue canzoni-simbolo, scelta come sigla della rassegna sanremese che porta il suo nome. Ed è anche il brano che apre l’ultimo album che il cantautore ha pubblicato in vita.
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“Tenco” uscì nel 1966. In copertina, il cantante appariva con la testa reclinata, i capelli spettinati, l’espressione corrucciata. Dentro, una dozzina di canzoni mostravano un autore romantico e arrabbiato, ma in modo amaro, esistenzialista, un sensibile e spietatamente franco con i propri sentimenti e le ipocrisie altrui.
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