La priorità di Erdoğan dopo il trionfo: risolvere la "questione curda"
Il presidente della Turchia può lanciare tutte le guerre che vuole nel Siraq o proporsi agli Usa contro l'Iran. Ma senza una magia sul conflitto con il Pkk sarà tutto inutile.
All’indomani della vittoria di Recep Tayyip Erdoğan alle elezioni del 24 giugno, le sfide geopolitiche della Turchia restano immutate. In buona parte amplificate.
La più imminente è la minaccia di un’evoluzione della crisi valutaria in crisi propriamente economica. L’economia turca è messa molto peggio di quanto sembri. Il prezzo delle cipolle, bene consumato dalla cittadinanza come e forse più del pane, è quintuplicato nel giro di poche settimane.