Rimini, 3 settembre 2011 - SOPRALLUOGO ieri pomeriggio al grattacielo, a casa della ottantaduenne cui la magistratuta ha sigillato le finestre la settimana scorsa perchè buttava giù bottiglie di vetro e spazzatura.
L’avvocato della donna infatti, Torquato Tristani, ha chiesto al pm Paolo Gengarelli la revoca del provvedimento inflitto dal gip che le ha sigillato le finestre per evitare che chi passa sotto corra il rischio di venire colpito dai lanci. Secondo Tristani la chiusura delle finestre (sono state lasciate aperte solo per una quindicina di centimetri) non permette alla casa un’areazione sufficiente, anche in relazione al caldo di questi giorni. La settimana scorsa la donna dice di essersi sentita male proprio per via del caldo che c’era in casa.

IERI dunque sono arrivati i tecnici inviati dalla Procura. Assieme ad un paio di carabineri sono intervenuti due tecnici dell’Azienda Usl e due assistenti sociali. Sono state fatte le misurazioni sia con la porta aperta che con la porta chiusa.
Pare che le misurazioni abbiano rilevato temperature sempre molto alte, tra i 30 ed i 35 gradi. «L’anziana ora è praticamentre costretta a non chiudere mai il portone di casa — dice l’avvocato Tristani — e questo non è certo una cosa possibile. Credo che potremmo tentate di proporre alla procura un provvedimento tampone che consista nel piazzare una rete metallica che chiuda completamente il terrazzo. In questo modo almeno la donna potrebbe aerare l’appartamento».
La procura risponderà nei prossimi giorni. Nel frattempo c’è chi sostiene che la signora non fosse l’unica a gettare oggetti dalla finestra al grattacielo