Simbolo fascista sul tricolore a Nassiriya?

Indagine iniziale: 18 dicembre 2003. Ultimo aggiornamento: 27 novembre 2004.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:


Il testo dell'appello

L'appello non ha un testo vero e proprio: si tratta infatti di una foto in circolazione su Internet, che ritrae ciò che sembra essere l'interno della caserma dei Carabinieri a Nassiriya (Iraq) poco dopo l'attentato che il 12 novembre 2003 causò diciannove vittime nel contingente italiano. La foto mostra, su un muro, un tricolore sopra il quale è stato applicato un drappo recante un simbolo dell'era fascista, che include la dicitura "Camerati italiani".

Qui sotto trovate un campione della foto in circolazione.

[foto in circolazione]

Perché probabilmente non è una bufala

L'immagine non presenta segni evidenti di fotoritocco (tranne forse uno, spiegato più avanti), è stata pubblicata da alcune riviste, ed è stata oggetto di un'interrogazione parlamentare. Non si tratta, insomma, di una foto che circola soltanto in Rete, anche se sappiamo benissimo da altri casi che la pubblicazione su giornali non è garanzia assoluta di autenticità, né lo è un'interrogazione parlamentare.

Una discussione disponibile sul sito Indymedia (http://italy.indymedia.org/news/2003/11/432750_comment.php) fornisce molti elementi utili. Per esempio, viene indicato un sito, http://www.pseirc.net, che ospita una versione più completa e a maggiore risoluzione dell'immagine presso http://www.pseirc.net/nassiriya.jpg. Questa versione è riportata qui sotto.


Quest'immagine è una scansione di una pagina della rivista Chi n°48/26 di novembre 2003, alla quale è stato aggiunto da terzi l'ingrandimento del dettaglio della bandiera (è perfettamente orizzontale, mentre la pagina della rivista è storta, e ne circolano varie versioni).

La provenienza dell'immagine è confermata da varie fonti:

[scansione articolo unità]

L'articolo de l'Unità afferma che "due senatori dei Democratici di sinistra, Aleandro Longhi e Angelo Flammia [...] hanno presentato una interrogazione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro della Difesa Antonio Martino." L'interrogazione, datata 2 dicembre 2003, è disponibile presso il sito del Parlamento italiano, all'indirizzo http://www.parlamento.it/dsulivo/domande/dom031202.htm, e conferma la pubblicazione della foto sul numero 48 del settimanale Chi del 26 novembre 2003. Non ho trovato, per il momento, il testo della risposta all'interrogazione. L'interrogazione, secondo gli archivi del Senato, ha il numero di riferimento 4-05714 (o almeno così mi pare di capire) ed è stata presentata nella 498ma seduta pubblica tenuta appunto il 2 dicembre 2003.

Analoga interrogazione, che cita sempre il settimanale Chi del 26/11/2003, è stata presentata alla Camera dei Deputati: è identificata dal riferimento 4-08312 ed è pubblicata negli atti parlamentari della seduta del 4/12/2003 (http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed396/pdfbt08.pdf).

Va deto che a voler essere scettici fino in fondo, anche l'esistenza di un'interrogazione non è una conferma assoluta della foto: non sarebbe la prima volta che viene presentata un'interrogazione a proposito di una bufala pescata in Internet e di cui un parlamentare si è ingenuamente fidato. Resta insomma da vedere se la foto da cui scaturiscono articoli e interrogazione è autentica.

Ipotesi sull'autenticità della foto

Come dicevo, non ci sono segni vistosi di fotoritocco. C'è chi invece avanza dubbi sull'autenticità dell'immagine in base a considerazioni fisiche: come ha potuto reggere in perfette condizioni il tricolore mentre tutto quello che la circonda reca evidenti segni di devastazione? Non avrebbe dovuto subire danni nella deflagrazione, come tutti gli altri oggetti visibili nella foto e persino il muro che regge la bandiera?

In realtà non è implausibile che la bandiera abbia retto senza danni. E' un oggetto flessibile, che può essere stato scosso dall'onda d'urto per poi riassestarsi. Inoltre, se guardate bene l'immagine, notate che la bandiera è appesa a un filo teso orizzontalmente, fissato al muro in due punti vicino agli angoli superiori del drappo, e che il simbolo fascista è a sua volta appeso a un filo fissato agli stessi due punti. Questa installazione sospesa e flessibile l'avrebbe probabilmente protetta dalla violenza dell'esplosione. Quindi non è ragionevole smentire la foto sulla base di quest'ipotesi.

Un commentatore di Indymedia ha fatto notare, sul materasso superiore sinistro, la dicitura "CARABINIERI", che sembra confermare che si tratti di locali allestiti dai Carabinieri, presumibilmente appunto a Nassiriya. Questo dettaglio conferisce una maggiore verosimiglianza all'immagine.

Tuttavia, un lettore (micheleleva**) nota correttamente che la bandiera italiana è leggermente incurvata, e il drappo verde lo è ancora di più, in quanto appesa per le estremità, ma il simbolo dell'aquila e la scritta sono privi di distorsione. Considerato l'insellamento del bordo superiore del drappo verde, ci si aspetterebbe una notevole deformazione perlomeno delle ali dell'aquila. Questo potrebbe essere un indizio di fotoritocco.

Ho comunque contattato il 19/12/2003 la redazione di Chi (http://chi.mondadori.com) per avere maggiori ragguagli sull'origine della foto e sono in attesa di risposta.

Possibili conferme video

Secondo alcuni utenti di Indymedia, esisterebbe anche un filmato della stessa scena, trasmesso in televisione a suo tempo, in cui "si vedeva benissimo la bandiera fascista al capezzale delle brande", e ai primi di dicembre 2003 un programma Mediaset avrebbe mostrato Paolo Cento (dei Verdi), che avrebbe mostrato la foto dal settimanale "Chi" dicendo che verrà presentata un'interrogazione parlamentare. Se qualcuno ne sa di più e magari ha il filmato, si faccia vivo, grazie.

Che simbolo è quello mostrato nella foto?

Il simbolo fascista potrebbe essere ispirato dalla bandiera della Repubblica di Salò, di cui mostro un campione tratto da http://www.pripesaro.it/Storia/Bandiera/Bandiera%20pag%201.htm:

[bandiera repubblica salò]

Aggiornamento (27/11/2004): la risposta all'interrogazione parlamentare

La risposta del Ministro della Difesa all'interrogazione parlamentare 4-08312 è disponibile in Rete presso http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed460/btris.htm#4-08312. Ne riporto il testo (le evidenziazioni in grassetto sono mie):

La Difesa mantiene una costante vigilanza affinché il personale militare rispetti i vincoli connessi con lo status giuridico» e si attenga, altresì, al rispetto delle norme dettate dal Regolamento di Disciplina Militare.

Ciò detto, con riferimento all'episodio richiamato dagli interroganti, è opportuno sottolineare che: a) la distruzione della camerata ubicata all'interno della sede del Comando italiano della Multinational Specialized Unit di An Nassiriyah (Iraq) e b) i pochissimi elementi desumbili dall'inquadratura dell'immagine riportata nel servizio fotografico, non hanno consentito al Comando Generale di risalire ai responsabili.

Al riguardo, si rende noto, comunque, che la vicenda è al vaglio dell'Autorità giudiziaria.

Nell'assicurare, altresì, che l'amministrazione militare ha fornito agli inquirenti ogni possibile e fattiva collaborazione per la ricerca della verità, il dicastero interrogato non può che confermare il proprio impegno nel contribuire alla chiarificazione dell'accaduto ed all'individuazione dei responsabili.

Il Ministro della difesa: Antonio Martino.

Commenti o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!

Ringraziamenti

Grazie a lorefortuna, come primo segnalatore della foto, e agli utenti di Indymedia, dai quali ho attinto molti dei link citati in questa indagine preliminare. Grazie a a.montesi per alcuni aggiornamenti riguardanti l'interrogazione parlamentare.