"Basta Rome&You" mozione bipartisan contro il nuovo brand "Mortifica la città"

PAOLO BOCCACCI

È SEMPRE polemica sul nuovo logo commerciale di Roma caratterizzato dalla scritta "Rome&You". E in Consiglio comunale arriva una mozione bipartisan per chiedere di ritornare alla versione precedente, cancellando quindi un marchio «che danneggia l'immagine di Roma ». Il provvedimento, firmato dalla consigliera dei Democratici Daniela Tiburzi e dal collega di opposizione di Alleanza popolare nazionale, Ignazio Cozzoli Poli, impegna il sindaco di Marino e la sua giunta «a non utilizzare il nuovo logo definito "Relazionale e Commerciale", a ripristinare l'utilizzo del precedente e a restituire ai romani e a Roma il solo e indiscusso marchio che la identifica da sempre».

«Roma non può essere smi- nuita da un logo costituito da un brand» si legge nella mozione «imitando città che si possono identificare in un marchio moderno, in quanto hanno una storia molto più recente, come New York. La nuova soluzione sminuisce Roma, il suo passato, la sua millenaria storia e la sua importanza. Non solo. Danneggia l'immagine di Roma e viene a mancare l'identità dei romani con Roma».

E ai due consiglieri si unisce anche Dario Rossin, vice capogruppo Forza Italia. «Il logo Rome& You» afferma «non solo banalizza Roma omologandola a città come New York, dalla storia ben più recente, secondo i dettami della globalizzazione imperante e della sua lingua per eccellenza; non solo mortifica quello originale eliminando la scritta Spqr portatrice della tradizione millenaria di Roma, ma finisce per piegarsi a una fuorviante operazione di marketing più adatta a qualche locale della movida che alla promozione della nostra città».

A presentare a febbraio i nuovi loghi era stato il sindaco. Da una parte quello istituzionale ha perso la dicitura "Roma Capitale" e la lupa stilizzata, che è rimasta invece sui documenti ufficiali, a favore di un più diretto "Roma" affiancato dallo storico scudetto giallorosso con la scritta Spqr. Dall'altra invece l'altro, chiamato "relazionale", nel quale lo scudetto perde la sua corona a favore di cinque palline colorate e del claim Rome&You.

«Non è un'operazione dal contenuto ideologico ma il riconoscimento del nome che per tremila anni ha reso nota la città considerata Caput mundi» aveva spiegato Marino illustrando il lodo istituzionale «Roma è Roma e non ha bisogno di altri attributi o aggettivi».

L'idea di cambiare il biglietto da visita della città aveva preso il via con una delibera di giunta approvata lo scorso ottobre. L'incarico era stato affidato alla società Inarea anche «per restituire immediatezza ed efficacia sul piano comunicativo alla Capitale ». L'intero costo dell'operazione era stato di circa 20 mila euro.

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I nuovi loghi erano stati presentati a febbraio ed erano costati 20 mila euro