Il nostro paese resta invece ultimo tra i primi dieci dell'Unione, e sotto la media dell'intera Europa. Eppure con gli acquisti online in molti casi il prodotto si paga meno. E il risparmio, in un'Italia piegata dalla crisi, dovrebbe essere una necessità. "Purtroppo la poca dimestichezza degli italiani con il computer e la forte diffusione dell'uso del contante - commentano dalla Cgia - non aiutano la diffusione di questo commercio". Quasi 15 milioni di connazionali d'altronde non tengono i propri risparmi nelle casse di un istituto di credito. "Nessun altro Paese in Europa - affermano dall'associazione degli artigiani - conta un numero così elevato di cittadini che non possiede un conto corrente in banca".
Non stupisce dunque, che gli acquisti via internet risultino meno facili che in nazioni dove ormai l'uso di banconote e delle monete è sempre meno diffuso. Negli ultimi sette anni, non solo gli italiani hanno praticato poco un sano e consapevole commercio elettronico, ma quella tricolore è stata anche tra le dieci economie dell'Unione che ha registrato la minor crescita (10%) di consumatori online. Una categoria in aumento in Belgio (+27), in Francia (+ 25) e nel Regno Unito (+24). E restiamo per giunta sotto la media europea che è del 17 per cento.
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