Le intolleranze enzimatiche all'origine della pancia gonfia

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Le intolleranze enzimatiche all'origine della pancia gonfia

26-07-2016 - scritto da Viviana Vischi

In questi ultimi tempi si parla molto di pancia gonfia e intolleranze alimentari, ma che legame esiste tra questi due disturbi del tratto gastrointestinale?

L'integrazione di enzimi digestivi contro le intolleranze enzimatiche e la fermentazione del cibo.

 

La pancia gonfia non è solo un problema estetico. Sotto una cintura che stringe troppo si nasconde un disagio costante che accompagna per tutta la giornata, causando crampi addominali, stitichezza o diarrea e meteorismo.

Tra le diverse cause che possono provocare questi sintomi la più menzionata degli ultimi tempi è l’intolleranza alimentare, una reazione avversa che si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o uno dei nutrienti che lo compone. 

 


 

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Molte persone, a causa della confusione alimentata anche dall'ampia commercializzazione di test diagnostici per le intolleranze purtroppo non scientificamente validati, si convicono di avere delle reazioni avverse a determinati alimenti quando magari, in realtà, si tratta solo di digestione difficile. Diversi studi dimostrano come la percezione di un’intolleranza alimentare sia sovrastimata dalla popolazione: nella nostra società, con almeno 3 pasti al giorno, è altamente probabile che una qualsiasi sintomatologia possa insorgere nell’arco di alcune ore dall’ultimo pasto, senza che questo ne dimostri il nesso causale!

Ma per quanti credono di avere delle intolleranze, pur senza averne, tanti altri effettivamente ne soffrono. Vediamo allora come porvi rimedio.

 

Cos'è l'intolleranza alimentare

A differenza dell'allergia alimentare, l’intolleranza alimentare non è provocata dal sistema immunitario ma dalla perdita di integrità della mucosa intestinale e dal venir meno delle sue funzioni digestive e protettive:

  • L’alimento arriva nell’intestino dove viene digerito solo parzialmente dagli enzimi, a causa di una loro carenza o malfunzionamento 
  • La flora batterica che risiede nell’intestino, con funzione protettiva, viene indebolita dalla continua esposizione ad alimenti non digeriti, lasciando esposta la mucosa intestinale all’aggressione delle sostanze tossiche e dei microrganismi patogeni
  • In questa situazione, oltre a crearsi un ambiente malsano con produzione di grandi quantità di gas intestinali, accade che i cibi non digeriti, invece di essere eliminati come scorie con le feci, riescono a superare la barriera della mucosa e diffondersi nell’organismo
  • Il sistema immunitario sottostante, che identifica queste macromolecole alimentari come estranee e nocive, attiva contro di esse una risposta difensiva, liberando grandi quantità di mediatori chimici e di cellule immunitarie (linfociti) che innescano una risposta di tipo infiammatorio. Non a caso, uno dei termini oggi più utilizzati per indicare le intolleranze alimentari è infiammazione da alimenti

 

Questo meccanismo si ripete ogni volta che si assume l’alimento non digeribile, causando un'infiammazione cronica costante. 

 

 

Come prevenire e combattere il gonfiore causato dalle intolleranze alimentari

Il modo migliore per garantire la ripresa di un corretto funzionamento dell’intestino si svolge attraverso:

  • Il ripristino della mucosa intestinale danneggiata
  • Il mantenimento della flora batterica intestinale che interviene nella digestione degli alimenti
  • L’eliminazione delle tossine prodotte dalla fermentazione e decomposizione degli alimenti non completamente digeriti
  • L’assunzione di integratori alimentari che contengono enzimi digestivi in grado di demolire le molecole complesse, responsabili della permeabilità intestinale e dell’alterazione della flora batterica

Approfondiamo quest'ultimo punto.

 

L'integrazione di enzimi digestivi previene la fermentazione del cibo

Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall'incapacità dell'organismo di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti. Questo difetto degli enzimi deputati al metabolismo di determinate sostanze generalmente è congenito, ma talvolta può essere acquisito nel tempo. Una classica intolleranza enzimatica è l’intolleranza lattosio (deficit di enzima lattasi). Un'altra, molto diffusa, è l'intolleranza a particolari tipi di carboidrati (deficit di enzima alfa-galattosidasi), contenuti in frutta, verdura, cereali, fagioli, lenticchie, piselli ecc.

 

 

 

Nel caso dei carboidrati complessi, l'ntegrazione di enzimi digestivi come l’alfa-galattosidasi può ridurre sensibilmente la quantità di flatulenze causate dalle componenti non digerite di cibi che si portano in tavola tutti i giorni, e che sono peraltro molto salutari, su tutti la verdura e la frutta! Integrare gli enzimi digestivi che mancano nel corpo umano, proprio come l'alfa-galattosidasi, permette un'alimentazione più libera e completa, senza privazioni, anche se si soffre di intolleranze enzimatiche ai carboidrati complessi. In questo modo, il cibo ingerito non fermenta, non si trasforma in nutrimento per la flora intestinale e il problema della formazione del gas viene affrontato direttamente all’origine.

 

Leggi tutti gli articoli della rubrica dedicata ad enzimi & digestione



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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