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Cocaina, curare la dipendenza intervenendo sul collegamento tra i neuroni che generano il piacere

Cocaina,  curare la  dipendenza intervenendo sul collegamento tra i neuroni che generano il piacere
Scienziati danesi hanno identificato il meccanismo molecolare alla base del legame tra sostanza e tossicodipendenza. Allo studio un antidoto da utilizzare sulle sinapsi
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Un mercato che non conosce crisi. Un recente studio ha rilevato che nelle acque del fiume Po scorrono i residui di oltre 40 mila dosi giornaliere. A farne uso sarebbe circa il 3% della popolazione compresa tra i 15 e i 35 anni. Stiamo parlando della cocaina, una droga che tra i tanti effetti negativi ha la capacità di indurre una fortissima dipendenza. Una spirale che forse un giorno potrà essere spezzata definitivamente grazie anche ad uno studio della University of Copenhagen da poco pubblicato sulla rivista Journal of Biological Chemistry. Agli scienziati danesi va il merito di aver identificato in maniera dettagliata il meccanismo molecolare alla base della dipendenza. Una scoperta che ora aprirà la strada allo sviluppo di nuove molecole terapeutiche.

COME AGISCE LA COCAINA

Uno dei neuro trasmettitori maggiormente presenti a livello cerebrale è la dopamina, la molecola nota per essere associata, quando non viene più prodotta in quantità adeguate, al morbo di Parkinson. Essa è implicata in molte funzioni come la sensazione di ricompensa e appagamento. Un neurotrasmettitore dunque cruciale nelle dipendenze. La dopamina, rilasciata tra un neurone e l'altro (le sinapsi), viene successivamente rimossa attraverso un trasportatore per essere "riciclata". Più tempo rimane a livello delle sinapsi e più la persona si sente appagata. La cocaina agisce proprio sul meccanismo con cui i neuroni rimuovono la dopamina. Bloccando questo processo si instaura così una forte dipendenza. Ecco perché identificare il meccanismo preciso con cui ciò avviene è di fondamentale importanza per annullarne l'effetto. Purtroppo però ad oggi non esistono trattamenti farmacologici efficaci per spezzare la spirale.

DOVE È SITUATO IL POSSIBILE ANTIDOTO

Il gruppo di scienziati danesi, da anni al lavoro sulla dipendenza da questa droga, hanno concentrato la loro attenzione sul meccanismo di trasporto della dopamina all'interno dei neuroni. Analizzando la proteina responsabile del trasporto hanno individuato un'area, composta da soli due amminoacidi, in grado di cambiare in continuazione la propria conformazione. Una sorta di interruttore in perenne movimento che sembrerebbe essere il sito su cui la cocaina agisce. Individuato il meccanismo il prossimo passo dello studio sarà ora quello di sintetizzare delle molecole, prive dell'effetto tossico della cocaina, in grado di interferire con il trasporto della dopamina. Come spiega Claus Juul Loland, uno degli autori della ricerca, «più conosciamo in maniera dettagliata come avviene il legame della cocaina a livello delle sinapsi e più saremo in grado di sviluppare un antidoto. In questo senso il nostro studio ha contribuito a fare luce maggiormente sulla dipendenza da cocaina».

Twitter @danielebanfi83

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