La terra continua a tremare: nel primo pomeriggio una nuova forte scossa, di grado 4.3, ha angosciato la gente già provata di Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto. Ancora crolli soprattutto nel reatino. Ed è una corsa contro il tempo per estrarre gente viva dalle macerie. Oggi non è successo. La conta delle vittime cresce di ora in ora: 250 i morti, per l’ultimo bilancio della Protezione Civile, secondo la quale a pagare il tributo più pesante è Amatrice con 204 morti, 11 ad Accumoli, 46 nella zona di Arquata nelle Marche. I feriti sono 365.

Il cadavere di un uomo è stato estratto questa sera, intorno alle 22.45, dai vigili del fuoco che hanno scavato tra le macerie dell’hotel Roma ad Amatrice. Sono stati inoltre già individuati altri tre cadaveri. Gli stessi vigili del fuoco, sulla base di alcuni documenti ritrovati e delle automobili parcheggiate vicino all’albergo, non escludono che tra le macerie possano essercene altre due. Un bilancio grave ma comunque inferiore rispetto ai 60 morti di cui inizialmente si era parlato relativamente al crollo dello storico albergo.

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Stasera sono anche arrivate le prime misure decise dal consiglio dei ministri: deliberato lo stato d’emergenza con un primo stanziamento - ha annunciato il premier Matteo Renzi - di 50 milioni di euro. Gli interventi saranno coordinati dalla Protezione civile. Stabilita anche la sospensione, nelle aree interessate dal sisma, degli adempimenti fiscali. Oggi si è riunita la Commissione Grandi Rischi per fare un’analisi di quanto accaduto.

«Non basta essere all’avanguardia nell’emergenza», ora serve una «visione comune», c’è bisogno del «progetto ”Casa Italia”, dove vogliamo coinvolgere tutti - ha commentato Renzi -. L’Italia può fare un salto di qualità con un progetto a lungo termine, che non sia limitato alla gestione dell’emergenza: servono lavori spediti, evitando il blocco che per cinque anni ha rallentato la ricostruzione dell’Aquila»

Dalle macerie sono estratte vive finora 215 persone. L’opera dei soccorritori prosegue senza soste nonostante le 600 scosse che colpiscono l’area dalla scorsa notte. Oltre 2mila - ha riferito il ministro dell’Interno Angelino Alfano - le persone impegnate giorno e notte tra vigili del fuoco e operatori della sicurezza. E purtroppo oggi si registra anche il primo arresto, ad Amatrice, per sciacallaggio. I carabinieri hanno fermato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite.

Ma accanto all’emergenza, con le tendopoli già allestite vicino ai paesi colpiti, e la macchina della solidarietà che si è attivata in tutta Italia, arriva anche il momento della ricerca delle responsabilità e per questo la Procura di Rieti ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo. L’inchiesta dovrà far luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati di recente, come il campanile di Accumoli e la scuola di Amatrice. E a proposito di scuola, è una lotta contro il tempo per far sì che i ragazzi non perdano giorni in queste condizioni di emergenza.

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Questa notte saranno oltre 1.200 le persone a dormire nelle tendopoli. Questo il numero almeno di quanti hanno chiesto assistenza alla Protezione Civile. La prima notte solo in 600 hanno scelto la tenda (a disposizione in teoria ci sono 3.500 posti letto). Molti hanno dormito nelle auto per stare più vicini alle loro case. Altri ancora hanno trovato ospitalità da amici o parenti.

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