Milano, 24 novembre 2015 - 07:43

Befana a piazza Navona e corruzione, aperta indagine sul ritorno
dei banchi della famiglia Tredicine

Cantone chiede il provvedimento. Orfini: la vicenda è nata con l’ex sindaco

di Maria Rosaria Spadaccino

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Quel pasticciaccio di piazza Navona. Si può definire così, riecheggiando Gadda, la vicenda del mercatino della Befana. Lunedì 23 novembre l’Autorità nazionale Anticorruzione, guidata da Raffale Cantone, ha avviato un’attività di vigilanza sulle procedure di assegnazione dei banchi per la festa dell’Epifania, la maggior parte dei quali sono riconducibili ad un un’unica famiglia, quella dei Tredicine. E ieri, sempre sul tema, in Campidoglio c’è stato un incontro tra il commissario del Comune e la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi. Andiamo per ordine.

Il presidente dell’Autorità ha scritto a Francesco Paolo Tronca chiedendo una relazione sul procedimento di assegnazione espletata dal I Municipio e sollecitando anche di inviare la relativa documentazione. L’Anticorruzione ha chiesto di acquisire le carte relative al bando. Nel dettaglio: la delibera dirigenziale con cui è stato attivato il procedimento per l’assegnazione dei banchi; la documentazione tecnica allegata al bando di gara; l’atto di nomina della Commissione giudicatrice; i verbali di gara; la graduatoria finale di assegnazione. Il «ritorno» di banchi riconducibili ad uno stesso gruppo familiare, come detto, è stato al centro dell’incontro di ieri tra Tronca e la presidente del I Municipio. In sintesi: se l’indagine interna avviata ieri dovesse scoprire irregolarità, le assegnazioni dei banchi (fatte da una commissione mista Comune/Municipio) sarebbero messe in discussione o ritirate.


Sono 48 i banchi che trasformeranno piazza Navona: 20 dedicati all’artigianato, 24 commerciali e 4 di zampognari. A questi bisogna aggiungere 14 spettacoli viaggianti. Per capire come la piazza sia stata in qualche modo restituita alla sua monumentalità, bisogna ricordare che in passato i banchi commerciali erano 103. «Penso che il I Municipio abbia fatto il suo lavoro», commenta Alfiero Tredicine, leader degli ambulanti. Il Codacons si dice pronto ad impugnare il bando davanti al Tar. Ha scritto sui social Matteo Orfini: «Non c’è nessuna restaurazione, parliamo di una vicenda nata e gestita con Marino sindaco. Anche l’anno scorso i Tredicine avevano vinto, non aprirono per protesta contro il Municipio che aveva ridotto gli spazi. Riduzione confermata ed aumentata quest’anno e accompagnata da altre prescrizioni per garantire una migliore manifestazione».

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