Mennea, 200 metri nella storia

11 Settembre 2016

Il 12 settembre ricorre il 37esimo anniversario del 19.72 a Città del Messico, un record del mondo che ha resistito per quasi 17 anni. Per ricordare quella straordinaria impresa in tutta Italia scatta il Mennea Day.

di Giorgio Cimbrico

Sono passati tre anni e mezzo da quando Pietro Mennea se n’è andato e sono 37 da quell’acuto messicano che rientra nel repertorio di chi ha saputo lasciare una luminosa, indimenticabile eredità: nel ’55 Adhemar Ferreira da Silva, nel rivoluzionario ’68 Jim Hines, Tommie Smith e John Carlos, Lee Evans e Larry James, Bob Beamon, Viktor Saneyev, Nelson Prudencio e Beppe Gentile e più tardi, nel ’75, Joao Carlos de Oliveira. Il 12 settembre 1979 Pietro ha chiuso l’epoca di chi salì in alto per cercare e trovare qualcosa di assoluto: un’ondata di sprinter, un succedersi di velocisti, un sovrapporsi di invasioni barbariche provenienti da tutte le terre del mondo, continentali e isolane, hanno lasciato migliaia di impronte. Quelle di Pietro rimangono impresse al decimo posto nella lista di tutti i tempi.

Miracoloso non è l’aggettivo giusto. E’ meglio sceglierne un altro: formidabile. Un record del mondo che cancellò Smith e quel suo gesto disinvolto sul traguardo, e che aprì l’età che avrebbe prodotto le volate di Michael Johnson e di Usain Bolt, i successori nella cronologia del limite mondiale della distanza con curva completa.

PPM da Barletta tiene quella decima posizione dopo aver superato un’altra stagione olimpica e quel tempo, 19.72, quel nome continuano a essere arduo punto di riferimento per i velocisti d’Europa, gli originari - o caucasici, secondo classificazione antropologica - e quelli con radici africane e antillane, arrivati da adulti o cresciuti in realtà multietniche. Quest’anno ha creato attenzione il progresso di Bruno Hortelano, lo spagnolo venuto al mondo nel Nuovo Galles del Sud e reduce da un brutto incidente stradale che lo ha costretto ad una delicata operazione alla mano destra. Il miglior tempo del campione europeo è 20.12, a 40 cents da Pietro.

Le parole cominciano a essere inutili. Per ricordare chi era Pietro non resta che proporre la lista alltime europea (con il piazzamento nell’alltime mondiale), il numero delle europrestazioni sino al confine dei 20.00 e la lista stagionale.

ALLTIME 2016
19.72A Pietro Mennea ITA (10°)
19.80 Christophe Lemaitre FRA (18°)
19.81 Churandy Martina NED (21°)
19.84 Francis Obikwelu POR (24°)
19.85 Kostas Kenteris GRE (25°)
19.87A John Regis GBR (33°)
19.88 Ramil Guliyev TUR (37°)
19.89 Jaysuma Saidy Ndure NOR (41°)
19.95 Nethaneel Mitchell-Blake GBR (46°)
19.97 Adam Gemili GBR (55°)
19.98 Marcin Urbas POL (56°)
20.00 Valeri Borzov URS/UKR (62°)
19.81 Churandy Martina NED
19.95 Nethaneel Mitchell-Blake GBR
19.97 Adam Gemili GBR
20.01 Christophe Lemaitre FRA
20.09 Ramil Guliyev TUR
20.12 Bruno Hortelano ESP
20.21 Likourgos Tsakonas GRE
20.25 David Talbot GBR
20.26 Karol Zalewski POL
20.27 Platini Menga GER

 

Numero di prestazioni sino 20.00
5 Martina
3 Mennea, Saidy Ndure, Gemili
2 Lemaitre, Regis
1 Obikwelu, Kenteris, Guliyev, Mitchell-Blake, Urbas, Borzov

 

 

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