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Bari, in 7 giorni 4 navi col grano estero. Coldiretti: "E' utilizzato per produrre pasta made in Italy"

Gli industriali della pasta utilizzano soltanto il 20 per cento di prodotto regionale, denuncia l'associazione dei coltivatori. I produttori: "La qualità è garantita dalla normativa europee e da controlli costanti"
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 "Ha attraccato alle 12 al porto di Bari un'altra nave carica di 5,6 tonnellate di grano. E' la quarta in una settimana per un quantitativo complessivo di grano sbarcato di 53mila tonnellate. Si tratta per l'ennesima volta di grano di cui non si conosce l'origine, che causa una concorrenza sleale e il crollo dei prezzi del grano pugliese". Lo denuncia in una nota il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, il quale rimarca che "è urgente l'etichettatura obbligatoria dell'origine per pane e pasta per evitare che prodotti fatti con materia prima importata vengano spacciati per italiani, a danno del comparto cerealicolo e dei consumatori ignari".

"Non accettiamo che a causa di fenomeni speculativi e distorsivi del mercato - prosegue Cantele - il prodotto pugliese continui a essere deprezzato. Per questo daremo battaglia alla Borsa merci di Foggia, uno dei riferimenti nazionali del comparto". La Puglia - si ricorda - è la regione cerealicola leader in Italia con una produzione lorda vendibile di 230milioni di euro. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano soltanto il 20 per cento di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Australia, Ucraina, Canada, Bangladesh, Sud America, Messico, Arizona e Texas per produrre pasta 'made in Italy' senza che sia indicato in etichetta".

"E' evidente - aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - la grave dipendenza del sistema industriale dall'estero. Risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di conoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti".

Sulla vicenda interviene con una nota l'Aidepi, l'associazione delle industrie del dolce e della pasta: "Sorprende che si insinuino dubbi sulla qualità e sulla tracciabilità del grano in arrivo al porto di Bari per sostenere battaglie ideologiche sull’indicazione in etichetta dell’origine delle materie prime, mettendo in dubbio in un sol colpo il sistema di controllo europeo e nazionale sulle merci importate, la trasparenza delle aziende pastarie italiane che operano anche da centinaia di anni sul territorio e la qualità della pasta che ogni giorno portiamo sulle tavole di tutto il mondo.”
 
"Si tratta di affermazioni estremamente gravi sui requisiti alimentari del grano", prosegue la nota. "La qualità è garantita dalla normativa europee, da costanti controlli delle autorità italiane, notoriamente tra le più attente ed efficienti in Europ,  e da numerosissimi controlli delle aziende pastaie, che da sempre, con la loro esperienza, hanno imparato a selezionare le migliori materie prime, sia italiane sia estere, per assicurare alla pasta i più elevati standard qualitativi che rendono questo prodotto il made in Italy per eccellenza".
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