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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 11:44.

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Avanti tutta. Con le opere previste a compensazione del cantiere della Torino-Lione, oggi 10 milioni che per il 2015 saranno 30. Con la conclusione entro il 30 settembre dell'iter burocratico per l'approvazione del progetto definitivo della tratta italo-francese. Con la costituzione del nuovo promotore della linea, che sostituirà Ltf entro fine anno. Con gli incontri fra ministero e amministrazioni locali, pro e contro l'opera. Persino, con un nuovo input allo sviluppo della parte italiana del collegamento ferroviario. Un progetto attualmente in fase preliminare e rimasto fermo negli ultimi mesi (in attesa che si risolvessero le criticità intorno al tunnel di base), che ora può e deve ripartire.

Non è stata una delle classiche riunioni di fine agosto, in cui tutte le decisioni si rimandano a settembre, quella che si è tenuta ieri a Roma fra il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi e i rappresentanti di Rfi, Ltf, Osservatorio, regione Piemonte, provincia di Torino e comuni di Torino, Susa e Chiomonte. Al contrario la task force, promessa a luglio dal titolare della Infrastrutture in visita a Chiomonte, si è conclusa con un bagaglio consistente di novità.

Primo problema risolto (o quasi) è quello dei limiti posti dal ministero dell'Economia e Finanze agli enti locali, in relazione al patto di stabilità, nell'autorizzare la spesa per le opere compensative. Il ministro Lupi si è impegnato, entro il 30 di agosto, a varare un apposito provvedimento che consentirà per inizio settembre di far partire le prime gare d'appalto. Parliamo di 10 milioni di interventi (fra cui opere viabili a Susa gestite dalla Provincia e la metanizzazione di Chiomonte in carico alla Regione), le cui risorse sono già state sbloccate a maggio del 2013 dal Cipe, ma che finora sono rimaste al palo. Mentre altri 20 milioni dovrebbero essere in arrivo fra 2014 e 2015.

«Lupi – ha aggiunto, uscendo dal tavolo, Mario Virano, a capo della Cig e dell'Osservatorio – ha inoltre confermato che entro il 30 settembre sarà conclusa sia la procedura di valutazione ambientale che la conferenza servizi sul progetto definitivo nella tratta comune. Mentre, sempre dopo l'estate, a Torino saranno riconvocati tutti i sindaci interessati al percorso della tratta nazionale. Su cui dal prossimo anno concentreremo la stessa attenzione fino ad oggi posta solo sulla parte italo-francese».

Un importante passo avanti, inoltre, il ministro lo ha compiuto verso le amministrazioni locali schierate contro la Tav. Alla riunione di ieri è stato invitato e si è presentato Sandro Plano, neoeletto alla guida di Susa (al posto di Gemma Amprino) e da sempre contrario all'opera, pur essendo membro del Partito Democratico. Il primo cittadino, che dopo aver parlato ha lasciato la task force, ha chiesto e ottenuto da Lupi la promessa di un incontro nei primi giorni di settembre con tutti gli amministratori contrari alla Torino-Lione. «Mi sentivo in imbarazzo – ha detto Plano, che lunedì scorso è stato anche audito dalla Commissione regionale di garanzia del Pd rispetto alla compatibilità delle sue posizioni con il programma del partito – perché loro parlavano di questioni operative e noi invece siamo su una posizione contraria. Ho ribadito le nostre ragioni e chiesto un incontro allargato. Durante il quale sarà necessario affrontare la questione delle compensazioni, perché non possono farci passare per opere che derivano dal Tav, lavori di sistemazione del territorio già programmati in passato o indispensabili».

Nell'incontro di ieri, infine, non si è parlato di sicurezza dei cantieri. Ma per quanto riguarda i rimborsi alle imprese danneggiate, la regione Piemonte ha informato dell'avvio del bando regionale.

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